Bufera su Ikea, neonato strangolato dal cavo della lampada

L’ironia della sorte si presenta sempre nelle maniere più inaspettate. Proprio quella lampada prodotta da Ikea a forma di stella, che ha regalato sonni tranquilli a tanti bambini, presente in milioni di camerette nel mondo, ha portato alla morte per soffocamento un bambino di 17 mesi a Glasgow.

Il piccolo Daniel Madden avrebbe tirato a se la lampada e, nel farlo, sarebbe rimasto strangolato dall’attorcigliarsi del filo attorno al suo collo. Un inconveniente assurdo, se pensiamo che la lampada in questione era stata appositamente progettata per le camerette dei più piccoli. Però in questa storia è evidente una grave mancanza dei genitori che, oltre a non averne assicurato i cavi, non hanno neanche fissato l’abatjour al muro, rendendo così possibile la tragedia.

Il colosso svedese dell’arredamento ha dovuto quindi ritirare ben 23 milioni di pezzi dal mercato e invitare chi avesse già acquistato la lampada a recarsi in negozio, dove avrebbe potuto ritirare gratuitamente un kit per il fissaggio al muro dei cavi elettrici della lampada e una brochure con tutte le indicazioni del caso in materia di salvaguardia dei più piccoli dai numerosi pericoli a cui possono portare apparecchiature dotate di fili, se non messe in sicurezza.
Anche sul sito di Ikea è comparso un comunicato che evidenzia il pericolo di soffocamento causato dalle lampade Smila.

Bufera su Ikea, neonato strangolato dal cavo della lampada
Immediate le reazioni su tutti i fronti, con Ikea che opta per la soluzione più giusta ritirando il prodotto e il pubblico che si schiera a favore o contro i genitori, sicuramente provati ma anche in parte responsabili di questa evitabile tragedia.
Ikea inoltre insiste sul fatto che tutti gli oggetti con fili possono essere pericolosi per i bambini e che deve essere cura dei genitori installarli in modo adeguato, facendo in modo che i cavi restino lontani dalla portata dei bambini, per garantire così sonni tranquilli a tutti.

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