“Il cinema è questione di cosa è nell’inquadratura e cosa è fuori”. Un’idea ovvia quanto geniale quella di Martin Scorsese, perché se è vero che ogni film è solo una serie di inquadrature, una dopo l’altra, a comporre una scena, una sequenza, è il sapere usare quelle inquadrature a fare la differenza tra un buon film e un capolavoro. E Scorsese nel suo lungo curriculum, di capolavori che hanno segnato la storia del cinema, ce ne ha regalati tanti.
A 71 anni però il peso dell’età che avanza inizia a sentirsi. Del resto è nell’ordine naturale della vita. Per tutti arriva il momento di fermarsi e lasciare spazio ai giovani. Ma la possibilità che il regista iconico di film come Toro Scatenato, Taxi Driver e Quei bravi ragazzi lasci per sempre il mondo della settima arte non può che suscitare sconcerto, e sì, anche un po’ di tristezza.
«Desidero fare molti altri film, ma ora ho 71 anni e c’è spazio solo per un paio», ha rivelato Scorsese durante una Q&A al Marrakech Film Festival. «Mi manca il tempo in cui avevo voglia di sperimentare e di provare tipi diversi di film, mi manca quel periodo, ma è passato, finito. Ci sono degli obblighi quando diventi vecchio, hai una famiglia. Sono stato fortunato negli ultimi dieci anni ad aver trovato progetti che mettessero insieme il desiderio, i miei obblighi verso la mia famiglia e i finanziamenti». Il merito, a quanto sembra, è da attribuire a Leonardo Di Caprio, protagonista anche dell’ultimo film del Maestro italo-americano The Wolf of Wall Street, che in Italia vedremo il prossimo 24 gennaio.
Senza di lui, Scorsese avrebbe lasciato il mondo del cinema molto tempo fa: «Ha dato di nuovo vita al mio entusiasmo nel fare film. Soprattutto perché quando si invecchia, diventa fisicamente difficile e diventano complicati anche i problemi finanziari. Sei responsabile di un sacco di soldi, se li ottieni. Il suo entusiasmo e la sua emozione mi hanno veramente dato la possibilità di andare avanti per altri cinque film». Tra questi cinque film c’è appunto The Wolf of Wall Street, la black comedy che narra la folgorante ascesa, la caduta e la vita turbolenta del carismatico mago della finanza Jordan Belfort, in carcere per frode e riciclaggio, è stato nominato tra i dieci film dell’anno dall’American Film Institute. Le nomination ai Golden Globes ne faranno un sicuro protagonista durante la stagione dei premi.
Quanto agli ‘ultimi’ due film che restano da girare, uno sarà sicuramente l’adattamento del romanzo di Shusaku Endo Silence. Dopo anni di rinvii la storia sui missionari gesuiti inviati, nel 1638, in Giappone per fare chiarezza riguardo alle voci di persecuzioni perpetrate ai danni dei cristiani, arriverà sul set nel luglio 2014. Tra i protagonisti la giovane stella di The Amazing Spider-Man, Andrew Garfield. Per il secondo progetto occhi puntati su The Irishman, la storia di un sicario al soldo della mafia che riunirebbe per la prima volta sul set tre pezzi da novanta del cinema mondiale: Martin Scorsese, Robert De Niro e Al Pacino.