Anche per il web sembra essere arrivato il momento delle regole rigide e formalizzate. Per essere più legalizzato, il copyright web è stato studiato attentamente dall’Agcom, il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che il 12 dicembre ha votato all’unanimità i provvedimenti. Tramite una nota ha fatto sapere: “L’Agcom ha ritenuto proprio dovere contribuire all’azione di contrasto svolta dai pubblici poteri nei confronti della pirateria digitale. Il provvedimento assegna pertanto carattere prioritario alla lotta contro le violazioni massive e non riguarda gli utenti finali, per cui non incide in alcun modo sulla libertà della rete“.
Sono state definite come azioni positive a sostegno di interventi mirati: la pirateria è un problema che va affrontato e contrastato sì, ma anche seguito da iniziative incentivanti la legalità: “L’apposito Comitato tecnico, formato da rappresentanti di tutti gli stakeholder e delle istituzioni interessate, che avrà il compito di favorire forme di autoregolamentazione finalizzate all’educazione degli utenti e alla promozione dell’offerta legale” prosegue la nota dell’Agcom.
Fra i provvedimenti introdotti quello per introdurre il contraddittorio: ciò vuol dire che per aprire un’istanza sarà necessaria la richiesta dell’interessato quindi nessun monitoraggio stile 007 o interventi d’ufficio da parte dell’Autorità e “I provider, ma anche l’uploader e i gestori della pagina e del sito internet possono far concludere la procedura attraverso l’adeguamento spontaneo e presentare controdeduzioni“.
La lotta alle violazioni massive del copyright, del diritto d’autore sul web però ha acceso diverse polemiche e mal di pancia. Infatti si erano dichiarate non pienamente convinte il ministro Emma Bonino e il presidente del Parlamento Laura Boldrini. Sembrerebbe una decisione presa quanto meno sul filo del rasoio, poiché votata a pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente: uno sgarbo? L’attuale presidente Cardani fu nominato dal presidente Monti e questo risulta essere l’unico provvedimento davvero importante in materia. Angelo Cardaniè vicino al centro-destra, mentre il nuovo commissario incaricato, Antonio Nicita, è vicino al Partito Democratico, che peraltro non ha potuto votare. Il Movimento Cinque Stelle tramite Mirella Liuzzi ha posto l’attenzione sul fatto che nessuno abbia sentito l’esigenza di discuterne con le commissioni competenti e di relazionarsi col Parlamento.
Anche Altroconsumo ha fatto sentire la propria voce dichiarando: “Impugneremo il provvedimento al Tar perché le modifiche al testo sono peggiorative e, a dispetto dei comunicati dell’Agcom, non c’è niente su educazione e offerta legale per i consumatori“.
Queste misure rappresentano, inoltre, la prima volta nella storia della Repubblica di un’unica persona che si assume diritti di indagine, amministrazione e legislativi in materia di libertà e diritti fondamentali come quello dell’espressione sul web.