Convinzione comune è che la sveglia suoni sempre troppo presto, strappandoci dai sogni e dal tepore del letto, dal nostro cuscino e disturbando il ritmo circadiano che ha un ruolo fondamentale nella modulazione del sonno.
Esiste un vero e proprio orologio biolgico, complesso meccanismo interno del sistema nervoso, che scandisce i nostri ritmi giornalieri quasi come un cronometro. Tic tac, tic tac, la lancetta di questo nostro orologio interiore regola e scandisce il ritmo del corpo, il suo funzionamento, controllando la pressione arteriosa, la resistenza alla fatica, il tono muscolare, la temperatura corporea, la frequenza cardiaca, e anche l’alternanza sonno-veglia.
In pratica l’orologio biologico impone il suo ritmo al sonno, all’alimentazione e alla digestione, influenza la respirazione, le possibilità motorie e l’umore. L’orologio biologico comanda. Anatomicamente parlando è collocato nel nucleo soprachiasmatico, che fa parte dell’ipotalamo, e si trova a sua volta alla base del cervello.
Il tempo che scandisce il nostro orologio biologico è un tempo soggettivo, influenzato dai nostri ritmi giornalieri e dall’ambiente esterno: ha un ruolo fondamentale la luce, che dà il segnale del giorno e della notte all’organismo, armonizzandoci con il ciclo solare.
La luce che penetra attraverso i nostri occhi, attraversando il nucleo soprachiasmatico, manda un messaggio alla ghiandola pineale, che, in base alla quantità di luce in arrivo, blocca o stimola la produzione di melatonina. Ecco quindi che il buio determina la produzione di melatonina: dà il segnale che è il momento di andare a dormire, favorendo l’addormentamento.
E per quanto riguarda le persone un po’ “gufi” o un po’ “allodole”?
Ognuno di noi ha il proprio “cronotipo” che regola il sonno non in orari cadenzati del sistema solare; in compromesso con l’orologio endogeno e l’orario esterno oggettivo. Quando l’orologio interno è in ritardo rispetto all’esterno allora siamo di fronte a un cronotipo da gufo, caratterizzato dalla voglia di fare tardi la sera e l’enorme difficoltà di svegliarsi alle prime luci del mattino; se invece la situazione è opposta, cioè se l’orologio interno è in anticipo rispetto all’esterno il cronotipo è da allodola: risvegli precoci al mattino.