Trenta arresti ieri nella provincia di Trapani. Affiliati di Matteo Messina Denaro, il boss numero uno di Cosa Nostra che nonostante la latitanza di 21 anni, riesce ancora a muovere le fila di numerosi affari. Tra gli arrestati anche alcuni parenti come la sorella Patrizia, il nipote Francesco ‘Ciccio’ Guttadauro, il nipote Mario Matteo e i cugini Giovanni Filardo, Cimarosa Lorenzo e Mario Messina Denaro.
Proprio la sorella e il nipote ‘Ciccio’ erano ai vertici dell’organizzazione mafiosa che controllava in maniera quasi monopolistica il settore dell’edilizia con influenze anche in ristoranti e parchi eolici. In una nota della Polizia di Stato si legge: “L’organizzazione era, infatti, in grado di monitorare costantemente le opere di maggiore rilevanza del territorio, intervenendo nella loro esecuzione con una fitta rete di società controllate in modo diretto o indiretto da imprenditori mafiosi ed elementi di spicco del sodalizio“.
“Oggi a Palermo è stato arrestato un significativo numero di persone fiancheggiatori di Messina Denaro. Questa operazione è veramente importante perchè rientra nella strategia di isolamento di Denaro e di rescissione dei suoi canali di finanziamento. Ringraziamo le forze dell’ordine” ha dichiarato il vicepremier Angelino Alfano. E si capisce che l’operazione interforze ha l’obiettivo di fare terra bruciata intorno a Denaro: colpire i parenti, i fidati.
5 milioni di euro: questo il tesoretto che Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri hanno valutato dalle confische dell’operazione Eden. Il valore è quello dei complessi aziendali affidati a prestanome, amici, ma di fatto gestiti dal clan e in primis da Denaro. Ecco quindi che viene confermata l’immagine del boss della “new-generation” che ama la bella vita, il denaro illimitato, i viaggi e le donne. Nulla a che fare con Provenzano, di cui tutti ricordano le immagini del luogo in cui fu trovato. Più simile piuttosto ai boss della Camorra. Ricco, ricchissimo se si prova a fare un breve calcolo delle confische di questi ultimi anni: dai 700 milioni di euro, valore complessivo di case, ville, terreni e palazzi al “re dei supermercati” di Castelvetrano Giuseppe Grigoli, ai 500 milioni di euro, dei fratelli Cascio, fino ai proventi di altre operazioni antimafia che andavano dai 5 ai 22 milioni di euro. E si parla anche di un risarcimento di due milioni di euro per le vittime di mafia.
Denaro è ritenuto il boss più pericoloso in circolazione e che continua ad agire indisturbato. Molti i sospetti di suoi affiliati vicinissimi ai servizi segreti e ciò spiegherebbe la lunga serie di mancati arresti.