Il prezzo dell’IPO è stato fissato a 10,2 euro per azione, il massimo della forchetta prevista alla presentazione, che partiva da un minimo di 8,75.
L’azienda francese, diventata italiana con la Finpart di Gianluigi Facchini, era stata rilanciata dal designer Remo Ruffini insieme al socio finanziario Carlyle. Il fondo americano, guidato in Italia da Marco De Benedetti, aveva annullato l’IPO presentata nel 2011 per vendere la maggioranza a Eurazeo, pur mantenendone una quota, e dunque Moncler era tornata ad essere francese.
Posticipare l’entrata in Borsa ha portato grandi risultati per la storica azienda di piumini, con una domanda superiore di 31 volte rispetto all’offerta. La griffe, infatti, debutterà con un prezzo superiore ai 10 euro per azione. Per Piazza Affari, ormai candidata ad essere la “Luxury Stock Exchange” europea, è una boccata di ossigeno, dato che nel 2013 le quotazioni sono state soltanto due, ma entrambe nel mercato del lusso.
Andare sul mercato già al massimo della forchetta potrebbe esporre Moncler al rischio di avere poco apprezzamento del titolo, secondo alcuni analisti, ma la forte domanda nel periodo di presentazione limita decisamente questo pericolo.
La domanda arriva a 30 volte l’offerta, complice il grande fascino che il brand esercita, anche grazie al lavoro eccellente svolto da Ruffini, che ha rafforzato il marchio nel settore del lusso, l’unico nel quale sembra che attualmente gli investitori siano disposti a comprare.
La capitalizzazione di Moncler è pari a 2,55 miliardi, cioè il doppio del prezzo al quale Eurazeo l’aveva acquistata due anni e mezzo fa da Carlyle, e nettamente superiore anche alla valutazione dell’IPO poi annullata all’ultimo minuto. All’epoca si trattava, infatti, di circa 800-900 milioni.
Il debutto a Piazza Affari è previsto per lunedì prossimo, ma dal punto di vista del collocamento l’IPO è già stato un vero successo. Le fette più grosse sono state assegnate a Blackrock, Qatar investment authority, Capital World e Fidelity. Ma tra i sottoscrittori ci sarebbe anche Spafid, cioè la fiduciaria di Mediobanca, che è proprio una delle collocatrici dell’IPO di Moncler, insieme a Goldman Sachs e Bofa, e che si sarebbe assicurata 1,6 milioni di titoli.
Molti anche i fondi sovrani orientali che hanno ottenuto titoli. Tra gli altri compiaono Gic (Singapore), Abu Dhabi, China investment corporation, Kuwait.