Il 40% degli italiani rinuncerà alle vacanze di natale. Niente viaggi ai tropici, nelle capitali europee o mondiali per questa grossa fetta della popolazione che, secondo il Touring Club Italiano, quest’anno faranno prevalere la voglia, o forse il bisogno, di risparmiare. Da un’indagine online è emerso che gli italiani che partiranno hanno stabilito obiettivi di spesa ben chiari: il 75% dichiara per questo che rimarrà in Italia. E ancora una volta è La crisi economica la causa principale della scelta.
Chi partirà prediligerà il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e il Veneto: tradizione montanara per il Natale. Un italiano su tre è disposto a spendere non più di 500 euro, mentre il 72% non più di mille euro. Chi invece supererà i 1.500 euro per le vacanze, è una parte piccola della popolazione che si aggira intorno al 14%. Se poi il trend del 40% sceglie gli hotel, indicativa è anche l’alternativa del 33% di chi sceglie seconde case o case di amici e parenti. Particolarmente apprezzati le case in affitto (32%), i Bed and Breakfast per il 22% e soprattutto per i giovani, ma anche i campeggi saranno scelti da un 21%, nonostante la stagione.
Al Touring Club gli italiani confessano le loro abitudini di scelta: la bellezza dei luoghi pesa per il 76%, seguita solo da un 27% per la buona offerta culturale, mentre i servizi per lo sport influiscono per il 26%, un’adeguata proposta enogastronomica il 19% e un buon calendario di eventi solo per il 13%.
Scelte ponderate e quanto mai attente ai particolari delle offerte, come il wifi gratis, che ha un’influenza notevole per il 24%, seguito dalla presenza di un’area wellness o spa, essenziale per il 16% dei vacanzieri.
Per l’80% sarà la macchina il mezzo di trasporto prediletto, mentre sono in discesa il treno e l’aereo per le lunghe percorrenze, scelto dal 64%.
L’ottimizzazione dei tempi, lo sfruttamento della logica del risparmio, l’attenzione alle offerte rimangono le tattiche degli italiani anche nei periodi di ferie.
Sembrano lontanissimi i cinepanettoni dalla realtà di questo 2013 dalla fine incerta, che non convince gli italiani a inaugurare all’estero, sulle rive di spiagge da sogno, città orientali o capitali storiche, il prossimo 2014.