“Risate di gioia”, nonostante il titolo così promettente, è carico di quella vena amara e nostalgica, velata di ironico pessimismo che caratterizzò i film di Mario Monicelli. Nonostante la presenza dell’insolita coppia di attori Anna Magnani e Totò, quando uscì nel 1960 non fu accolto benevolmente da pubblico e critica. Morandini lo stimò “Un onorevole, decoroso infortunio di Monicelli che dosa comicità ed amarezza, crepuscolarismo e satira di costume, con abilità”.
Oggi quest’opera sottostimata torna in settanta sale cinematografiche italiane, in versione restaurata e digitalizzata dalla Cineteca di Bologna e Titanus, in collaborazione con Rai Cinema. L’iniziativa si chiama “Il Cinema Ritrovato. Al Cinema” e prevede un classico in sala ogni mese fino a giugno 2014. Due settimane di proiezione per le pellicole che hanno segnato la storia del cinema, restituite agli spettatori in tutta la loro bellezza iconografica e sonora.
Il progetto, inaugurato con “Delitto perfetto” di Alfred Hitchcock e “Il gattopardo” di Luchino Visconti, proseguirà con “Ninotchka” di Ernest Lubitsch con la divina Greta Garbo in gennaio, “La febbre dell’oro” di Chaplin, festeggerà il centenario dell’invenzione di Charlot in febbraio, “La grande illusione” di Jean Renoir, il capolavoro di Roberto Rossellini “Roma città aperta”, “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais e chiuderà “Chinatown” di Roman Polanski.
Quella di Monicelli è una piccola perla che merita di tornare sul grande schermo per essere scoperta forse per la prima volta e rivalutata come un brillante anti-cinemapanettone senza tempo. Commedia amara tratta dalle novelle di Alberto Moravia “Le risate di gioia” e “Ladri in chiesa”, si consuma tutta in una notte, quella di capodanno, tra le luci di una Roma che è tutta un fuoco d’artificio, la tragi-commedia di tre personaggi in cerca di compagnia.
Gioia Fabbricotti detta Tortorella (Anna Magnani), viene invitata nel suo spiumato boa di struzzo ad una festa da superstiziosi ospiti e si ritrova a vagare per le trepidanti strade con Umberto Pennazzuto detto Infortunio (Totò), compagno di sventure in frac, e l’astuto Lello (Ben Gazzara).
Uniti dalla loro solitudine in un viaggio tristemente ironico per sopravvivere alle beffe con cui il destino si prende gioco di loro abbandonandoli in una società piena di contraddizioni, Anna Magnani e Totò si incontrano per poi non trovarsi più. Derisi si allontanano nella notte insieme allo loro satira, eclissando con malinconica tristezza le poche scintille d’avanspettacolo.
“Sono convinto che nessuno si sarebbe accorto della qualità di questi film se non li avesse scoperti sul grande schermo. Una delle idee portanti di ‘Il Cinema Ritrovato. Al cinema’ è, infatti, quella di riavviare un dibattito attorno ai grandi film del passato, ridiscuterli, riconsiderali, analizzare se, davvero e perché, hanno rappresentato dei momenti fondamentali nello sviluppo dell’arte cinematografica“, è ciò che auspica il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. Insomma, i capolavori del passato possono essere occasione di discussione e crescita per il cinema contemporaneo e non solamente oggetto di memoria.