Continuano le giornate calde nel nostro Paese. Segnate dai cortei dell’ormai noto movimento dei forconi e da varie manifestazioni studentesche.
Ma come sempre sono i particolari a fare la differenza e instillare qualche dubbio sulla genuinità delle proteste. Mercoledì scorso, il leader dei Forconi, per spostarsi da un comizio all’altro, avrebbe utilizzato una fuoriserie Jaguar, tipologia di automobile che si addice sicuramente poco ad un movimento anti-casta.
La spiegazione è stata fornita immediatamente da Calvani: la Jaguar sarebbe infatti pignorata, e comunque non di sua proprietà. Ed in effetti pare che la “povera” vettura non abbia avuto vita facile: acquistata nel 2006 da un pensionato ottantenne, ha dovuto subire quattro passaggi di proprietà, fino ad arrivare, per la cifra di appnea 9.000 euro, nelle mani di un amico camionista, che gli avrebbe solo dato un passaggio. L’auto in questione sarebbe pignorata da Equitalia insieme a parte del patrimonio del proprietario, e diventa quindi “atta” a trasportare il leader del movimento che in questi concitati giorni sta mettendo a ferro e fuoco l’Italia, con blocchi stradali e manifestazioni. Dal punto legislativo, però, quell’auto non è adatta a trasportare un bel niente, proprio in virtù del fermo amministrativo che ne impedirebbe qualsiasi spostamento.
Ieri ancora proteste da parte del movimento, che dopo una manifestazione nel centro della cittadina di Ventimiglia, si è unito al blocco stradale dei frontalieri, che prima erano tutelati da un bonus col quale riuscivano a coprire parte delle spese di spostamento, mentre ora che questo sussidio è stato eliminato, si ritrovano senza la certezza di arrivare a fine mese. Si conferma comunque l’amicizia che le Forze dell’Ordine riservano a questo movimento, cosa che invece non si può dire nei confronti dei movimenti studenteschi, respinti ieri con le maniere forti a Roma.