Caso doping nel calcio italiano. Francesco Acerbi, difensore 25enne del Sassuolo che nel luglio scorso fu operato per un tumore ad un testicolo, è risultato positivo per gonadotropina corionica al test antidoping successivo alla gara giocata in trasferta contro il Cagliari il primo dicembre.
La Procura antidoping del Coni, verificato che non sussistevano esenzioni terapeutiche per la sostanza riscontrata, ha notificato l’esito del test – come atto dovuto – all’atleta e chiesto la sua sospensione al Tribunale Nazionale Antidoping.
Acerbi, in precedenza, aveva reso pubblica la sua delicata vicenda, raccontando la sua storia da quando gli era stato diagnosticato un nodulo durante i controlli effettuati a luglio, in ritiro, fino all’intervento, due giorni dopo, al San Raffaele di Milano.
La terapia, necessaria al fine di completare al meglio la fase post-operatoria, però non era stata comunicata alla Nado, l’agenzia nazionale antidoping e non era stata chiesta la relativa esenzione terapeutica.
Ora il calciatore è stato sospeso in via cautelare per la partita di domenica contro la Juventus.
Verrà convocato a breve dalla procura antidoping del Coni che dovrà esaminare il caso.
Se anche dalle controanalisi risulterà l’assunzione di gonodropina corionica, scatteranno le sanzioni previste dal Codice Wada: 2 anni di squalifica.
Se invece i livelli alti di gonadotropina riscontrati al controllo del laboratori antidoping FMSI dell’Acqua Acetosa dovessero essere legati a produzione interna, il calciatore non verrebbe squalificato.
In precedenza, il 26 dicembre 2012, quando il Sassuolo militava nella serie cadetta, un tesserato neroverde, risultò anch’esso positivo all’antidoping: Leonardo Pavoletti che aveva assunto Tuaminoeptano, con conseguente squalifica.
La speranza chiaramente è che si tratti solo di uno spiacevole equivoco, di una falla nella comunicazione tra Coni e i medici del Sassuolo perchè, in questo momento difficile per il calcio italiano, un’ulteriore caso di doping non farebbe altro che gettar fango sull’immagine, già particolarmente compromessa in questi anni, della nostra Serie A.