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Categorie: Calcio News Sport

Anche la “furbizia turca” condanna la Juve

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Giuseppe Leonardi

Minuto 31 di una gelida partita ad Istanbul, gara decisiva per il passaggio del turno di Champions League con conseguente ottenimento di introiti importanti per le casse delle società: in campo ci sono il Galatasaray, la Juventus e tanto ghiaccio. L’arbitro Proença decide di sospendere perché risulta impossibile distinguere le linee di gioco dalla fitta neve caduta e,dopo una serie di colloqui con assistenti e staff delle squadre, sceglie di rinviare il match, niente di nuovo, tutto secondo regolamento.

Resta il fatto che sia molto strano che uno stadio moderno, inaugurato nel 2011 e dotato di serpentine “scaldaterreno” perfettamente funzionanti, diventi impraticabile dopo 15 minuti scarsi di nevicata, ancor di più se si pensa che in Paesi come la Germania, dove le nevicate sono all’ordine del giorno, si giochi senza problemi in impianti meno giovani.
Ma la neve quando cade, cade per tutti, anche per i padroni di casa ovviamente, non la si può utilizzare a proprio favore, o forse no?

Facciamo un passo indietro: quando il direttore di gara sospende la partita per difficoltà di visibilità ordina agli addetti della società di casa di rendere quanto più praticabile possibile il terreno di gioco, nel caso si possa riprendere a giocare. Le immagini televisive dimostrano che i turchi non ci pensano due volte e cominciano a spazzare da cima a fondo l’area dove nel secondo tempo avrebbe dovuto attaccare il Galatasaray mentre nell’altra area, quella d’attacco bianconera, rendono visibili solo le linee che delimitano l’area, “dimenticandosi” di tutto il resto.

Fortuna per la Juve che la gara é stata rinviata, così da rendere inutile questo vantaggio, o forse no?
Ciò che succede il giorno dopo, alla ripresa, ha dell’incredibile.
Poche ore prima del match il campo dev’essere ripulito dalla neve e reso praticabile ed ecco che dal lato di attacco del Galatasaray il ghiaccio viene rimosso con delicatezza da appositi macchinari, dal lato della Juve entrano in opera veri e propri trattori capaci di rendere quel pezzo di terreno un quadrato di fango. La partita é servita, gli ospiti resistono e rispondono agli avversari fino al minuto ’85, quando Sneijder firma il vantaggio turco, nella parte buona di campo.

Conte a fine gara alza la voce lamentandosi di come l’Uefa abbia permesso la disputa di un match tanto importante in una quasi palude.
Proprio l’Uefa avrebbe potuto risolvere il problema in maniera esemplare permettendo l’utilizzo del tetto retraibile, di cui lo stadio é dotato, come ricorda un attento tifoso fiorentino in una lettera inviata a Xavier Jacobelli, soluzione peraltro già utilizzata nei mondiali del ’94 in Usa e del 2002 in Giappone.
L’immagine paradossale e che ferisce molti tifosi bianconeri scatenati sul web é quella di Platini che fa uno sgambetto alla sua Juventus, uno sgambetto che vale tanti milioni.

È chiaro che quanto detto non esula la Juventus dalle sue responsabilità. Gli uomini di Conte sono usciti principalmente a causa dei pareggi in Danimarca col Copenaghen ed in casa con lo stesso Galatasaray, quest’ultimo scaturito al 90° dopo una partita rocambolesca. La sconfitta di ieri poteva starci a prescindere ed andava messa in conto.

Vale anche in questo caso il proverbio: “chi é causa dei suoi mali pianga se stesso“, ma se di mezzo ci si mettono i turchi…

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Giuseppe Leonardi