“Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarvi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare”. Così Beppe Grillo in una lettera inviata ai massimi vertici delle forze dell’ordine. “Nelle prossime manifestazioni”, aggiunge il leader Cinque Stelle, “ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l’Italia cambierà”.
Per il comico i disordini che stanno attraversando il Paese sono dovuti all’esasperazione della gente “per le sue condizioni di vita e per l’arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare se stessa”.
Unanime la condanna delle forze politiche. Il democratico Danilo Leva, che fa parte della commissione Giustizia alla Camera, accusa Grillo di aver invocato un colpo di stato “con parole incendiarie ed eversive”. Il fondatore del M5S, per “coprire il vuoto di idee e di valori del suo partito”, avrebbe scelto “la soluzione più lesiva” per l’Italia. “Si tratta – ha concluso Leva – “di una scelta vigliacca e criminale, fatta esclusivamente sulla pelle delle persone”.
Per Casini “i destinatari della missiva sono persone serie e la respingeranno al mittente” mentre Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica, commenta: “Grillo non tiene conto degli esiti imprevedibili che le sue parole possono avere”. Stigmatizza il messaggio del comico anche il presidente della Camera Boldrini, che sottolinea “la responsabilità della politica di non esaltare gli animi”.
Intanto in tutto il Paese non si placano le proteste guidate dal movimento dei Forconi. In Veneto i presidi hanno provocato disagi sulle autostrade: il casello di Soave sulla A4 è stato chiuso in entrambi i sensi di marcia, e forti rallentamenti si sono registrati al casello di Montecchio Maggiore, sempre in A4, e a Treviso sulla A27.
A Milano un gruppo di manifestanti si è radunato a Piazzale Loreto sventolando il tricolore, cantando l’inno di Mameli e gridando slogan contro governo ed euro. Attimi di nervosismo quando alcuni automobilisti hanno cercato di passare, ma fortunatamente nessun danno a cose o persone. Diversi i blocchi presenti su alcune delle principali vie di comunicazione della Lombardia.
Ma l’epicentro delle proteste resta il Piemonte. La circolazione sulla superstrada che collega Torino all’aeroporto di Caselle è stata interrotta da una dimostrazione degli autotrasportatori. Nel capoluogo piemontese negozi e supermercati hanno invece dovuto abbassare le serrande per evitare l’assalto di uomini armati di spranga. Dura Confesercenti: “È stato impedito a migliaia di operatori commerciali di allestire i loro banchi sui mercati e si stanno minacciando di ritorsioni i negozianti”. Alta la tensione anche in Puglia, dove i manifestanti hanno imposto la chiusura a ditte, esercizi e centri commerciali.
“La linea è quella del rispetto della legge e della democrazia, significa che noi siamo per dare supporto a chi protesta pacificamente, ma deve farlo nel rispetto della legge, non consentiremo che le città vengano messe a fuoco” dice Alfano ai microfoni del Tg3, annunciando che riferirà in Parlamento sulla situazione. Il ministro dell’Interno, interpellato sull’episodio dei poliziotti che a Torino si sono tolti il casco di fronte ai dimostranti, risponde: “Si è trattato solo di una forma di relazione che si è voluta instaurare con i manifestanti, ma questo non può assolutamente essere strumentalizzato. Gli uomini in divisa difendono le istituzioni, che non si toccano”.
Lo sciopero dovrebbe proseguire fino a venerdì. Gli organizzatori promettono “un’azione eclatante e non violenta” a Roma nel caso in cui il Parlamento voti la fiducia al governo. Berlusconi fa sapere che incontrerà una delegazione di autotrasportatori e chiede all’esecutivo di aprire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria.