Non è ancora entrata nel vivo, ma la lunga corsa di avvicinamento agli Oscar va avanti a ritmi serrati. Dopo i New York Film Critics Award e i National Board of Review Award, domenica sono arrivati i riconoscimenti di tre prestigiosi gruppi di critici americani, quelli del Los Angeles Film Critics Association (LAFCA), della Boston Society Film (BSFC) e del New York Film Critics Online (NYFCO).
Notoriamente i premi dei critici non hanno una diretta influenza sulle scelte dell’Academy, tuttavia non c’è dubbio che con queste valutazioni si dovrebbero finalmente delineare le prime tendenze in vista di due appuntamenti che segnano altrettante tappe fondamentali nella Awards Season: le nomination dei Golden Globes (il 12 dicembre) e le nomination degli Oscar (il 16 gennaio 2014).
In realtà i risultati sono abbastanza differenti tra loro, soprattutto per quanto riguarda la categoria Miglior Film: la stampa di Los Angeles ha premiato ex aequo Gravity ed Her (che ha trionfato ai National Board of Review), mentre a Boston e New York il prescelto è stato 12 years a slave. Sulla costa est degli States disaccordo sul Miglior regista: per i critici della capitale del Massachussets è Steve McQueen, mentre per quelli della Grande Mela è Alfonso Cuaron (per Gravity), che vince anche a Los Angeles. Sul fronte attoriale i risultati sembrano convergere di più. Per il migliore interprete maschile i nomi più quotati sono quelli di Bruce Derne (Nebraska), premiato a Los Angeles, e Chiwetel Ejiofor (12 years a slave), premiato a New York e Boston.
Cate Blanchette (Blue Jasmine) è all’unanimità la Migliore attrice, anche se a Los Angeles il trofeo è stato attribuito in ex aequo anche alla giovane Adèle Exarchopoulos (La Vie d’Adele); altro pareggio per il circolo di Los Angeles anche nella categoria miglior attore non protagonista, con premio diviso tra Jared Leto (Dallas Buyers Club) – premiato anche dai critici di New York – e James Franco per (Spring Breakers), mentre Lupita Nyong’ si è aggiudicata il premio Migliore attrice non protagonista per 12 years a slave. A Boston, miglior supporter è James Gandolfini per Non dico altro, mentre migliore interprete femminile di supporto è June Squibb (Nebraska). La vita di Adele vince come miglior film straniero tra i circoli di New York, Los Angeles, e New York online, mentre ovunque si conferma <strong>Si alza il vento di Miyazaki (eccetto a Los Angeles, dove ha vinto Ernest & Celestine).
Risultati così eterogenei non fanno certo chiarezza, ma ci indicano che la stampa americana si è concentrata soprattutto su quattro pellicole, che con ogni probabilità si contenderanno anche il grosso delle nomination nei premi più importanti, ovvero Her di Spike Jonze, Gravity di Cuaron, 12 anni schiavo di McQueen, a cui va aggiunto American Hustle di David O. Russell, che aveva dominato ai New York Film Critics Award.