Le primarie dell’8 dicembre, al di là della vittoria di Renzi,hanno rappresentato per il Pd un sentito esercizio di democrazia. Nonostante decenni bui, la passione di tanti Italiani verso questa sinistra è ancora forte, forse anche perché si tratta dell’unico partito, che, nello statuto, sancisce un principio fondamentale: il Pd appartiene ai suoi elettori, prima che ai suoi iscritti e prima ancora che ai suoi dirigenti.
La chiave di lettura della vittoria di Renzi sta nell’aver dato sfogo, prima di tutto, a quella voglia di agire e di misurarsi per anni sopite negli animi di chi crede in questo partito. Attraverso i centri studi Big Bang e associazioni territoriali, i militanti si sono sentiti partecipi di un progetto condiviso e condivisibile.
Per di più, è stato il candidato alla segreteria che ha mostrato di avere idee chiare sul presente e sul futuro, al punto da promettere che, il giorno dopo le elezioni, qualora fosse divenuto segretario, avrebbe presentato i componenti della segreteria, chiamati a dargli “una mano” nel cambiare verso all’Italia. E Renzi ieri ha mantenuto questa promessa nel rispetto di chi ha deciso di uscire di casa, recarsi ai seggi elettorali, mettersi in fila e votare per qualcosa in cui credeva, cioè nel rispetto del Pd e della visione assiologica che lo contraddistingue.
La squadra di Renzi è una squadra di volti nuovi, ma non solo. Per la prima volta, ci sono più donne (sette su dodici membri) che uomini, con una età media di 35 anni. Sono stati definiti i 12 apostoli di Renzi, tutti, dalle prime dichiarazioni, entusiasti di partecipare a questo progetto.
Nel dettaglio sono: Luca Lotti (coordinatore della segreteria), Stefano Bonaccini (enti locali), Filippo Taddei (responsabile economico), Davide Faraone (welfare e scuola), Francesco Nicodemo (comunicazione), Maria Elena Boschi (riforme istituzionali), Marianna Madia (lavoro), Federica Mogherini (Europa), Debora Serracchiani (infrastrutture), Chiara Braga (ambiente), Alessia Morani (giustizia), Pina Picierno (legalità e sud).
Luca Lotti- è di Empoli, classe 1982, si è laureato in Scienze del governo e dell’amministrazione a Firenze nel 2006. Dal 2004 è consigliere comunale a Montelupo Fiorentino, ha iniziato la sua carriera politica nella Margherita e ha accompagnato il neoeletto segretario del Pd nella presidenza della Provincia e nell’amministrazione del Comune di Firenze, di cui è l’attuale capo di gabinetto. Di sicuro, è l’uomo più vicino a Renzi, a cui è stato affidato il ruolo di coordinare tutto lo staff renziano.
Stefano Bonaccini- di Modena, dove è nato nel 1967, è consigliere regionale e segretario del Pd Emilia-Romagna. Dal 1999 al 2006 è assessore al Comune di Modena con delega ai lavori pubblici e al patrimonio. Anche lui, uomo di fiducia di Renzi, di recente, è stato assolto dall’accusa di abuso di ufficio nel caso Chioscopoli, ai tempi in cui era assessore.
Filippo Taddei- Macroeconomista, insegna alla School of Advanced International Studies, ha conseguito il Ph.D Economics alla Colombia University e la laurea all’Università di Bologna. Si occupa della relazione tra il mercato del credito ed economia reale. Un ruolo chiave il suo, che Bersani ultimamente ha affidato a Fassina. Capolista a Bologna per Civati, è sposato e ha 3 figlie.
Davide Faraone- nato a Palermo nel 1975, è deputato regionale dal 2008 nelle file del Pd. Un uomo dal carattere vulcanico, in polemica spesso con Crocetta, addirittura con Rita Borsellino, è l’anima dei rottamatori siciliani. Domenica era a Enna per battagliare con Mirello Crisafulli.
Francesco Nicodemo- nato a Napoli nel 1978, laureato in lettere classiche, renziano della prima ora, blogger per l’Espresso ed esperto di comunicazione ed innovazione. Ama la politica e la Roma. In passato, consigliere comunale a Napoli.
Maria Elena Boschi- di Montevarchi, classe 1981, laureata in Giurisprudenza, è avvocato e attualmente deputata. Il padre è vice-sindaco di Arezzo e dirigente Coldiretti. Sale alla ribalta con la Leopolda, si occupa dell’organizzazione della kermesse. L’Espresso l’ha definita il volto femminile del renzismo.
Marianna Media- Nata a Roma nel 1980, è laureata in scienze politiche alla Sapienza con una tesi sull’economia del mercato del lavoro. Da deputata ha presentato una proposta per l’allargamento dei diritti del lavoro e di contrasto al precariato. Dal suo blog ragiona dello stop alla cassa integrazione in deroga e si dice favorevole al reddito di inclusione. Quando Renzi l’ha chiamata, le ha detto che nessuno, meglio di una mamma, può pensare a come creare lavoro per le generazioni future.
Federica Mogherini- di Roma, classe 1973, laureata in scienze politiche ed eletta alla Camera nel 2008, è Segretario della Commissione Difesa. Fa parte della Direzione Nazionale del Pd, dopo aver fatto parte della segreteria del partito. In passato, responsabile delle relazioni internazionali dei DS ed esteri della Sinistra giovanile, vicepresidente Ecosy e European Youth Forum. E’ sposata con due figlie, si è detta pronta a rottamare la prudenza nel Pd.
Debora Serracchiani- nata a Roma, nel 1970, è avvocato, dal 2006 consigliere provinciale di Udine per i DS. Deputata al Parlamento europeo dal 2009 al 2013, attualmente è governatore del Friuli-Venezia Giulia. Famoso è il suo discorso del 21 marzo 2009 all’Assemblea dei Circoli del Pd, dove attaccava con coraggio le decisioni prese dalla dirigenza.
Alessia Morani- nata nel 1976 a Pesaro, è dal 2009 al 2013 assessore della Provincia di Pesaro e Urbino. Attualmente è deputata. Prima della chiamata di Renzi, faceva parte del gruppo dei Non Allineati, cioè di quelli che ritenevano che il Pd avesse smarrito la connessione sentimentale con il Paese. A 26 anni si è ammalata di leucemia, si è detta spaventata, ma grazie alla malattia ha capito che le cose in cui uno crede vanno affrontate con il massimo della passione.
Chiara Braga- di Como, classe 1979, laureata in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale a Milano nel 2003. Eletta nel 2008 alla Camera, è componente della commissione Ambiente.
Pina Picierno- di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, è nata il 10 maggio 1981. Deputata e membro della commissione Giustizia, appartiene all’Areadem di Franceschini e Veltroni. In Aula ha tenuto un duro discorso contro il Movimento 5 stelle, accusandolo di una parentopoli occulta al proprio interno, e ha concluso il suo intervento con un “Vaffa” rivolto, stavolta, ai deputati grillini.
Renzi ha sottolineato che ora non è più tempo di sterili e vacue polemiche, ma ha chiesto ai suoi di agire e di misurarsi rispetto alla realizzazione degli impegni assunti. La differenza da oggi la faranno l’impegno, il merito e la voglia di partecipare ad un nuovo e progetto per il rilancio del partito democratico e dell’Italia.