Otto tra le più potenti società tecnologiche hanno inviato al Presidente Barack Obama e al Congresso una lettera aperta, proponendo un piano per il ridimensionamento del controllo che il governo ha sul Web.
È una delle campagne più impegnative che le compagnie, di solito rivali, abbiamo mai affrontato, segno di un forte bisogno di un cambiamento riguardo, appunto, lo spionaggio in rete da parte del governo.
“È nei loro interessi economici proteggere la privacy degli utenti e spingere quindi in favore di determinati cambiamenti. I programmi di sorveglianza di massa della N.S.A. esistono per un semplice motivo: cooperazione con le società tecnologiche e quelle di telecomunicazione. Se queste poi non vogliono collaborare, hanno abbastanza influenza da spingere in favore di riforme significative” queste le parole di Trevor Timm, attivista della Electronic Frontier Foundation, associazione no-profit di avvocati e legali che tutelano libertà di parola e diritti digitali nel contesto dell’odierna era digitale.
Questa pressione da parte delle compagnie apre un terzo fronte nella loro battaglia contro la sorveglianza governativa, che si è intensificata alla luce delle recenti rivelazioni dalle quali è emerso il fatto che il governo spiasse la rete all’insaputa delle compagnie. Queste ultime hanno provato anche ad apportare cambiamenti tecnici con i quali ostacolare lo spionaggio e hanno promosso una campagna pubblica per convincere i loro utenti che stanno facendo di tutto per tutelare la loro privacy.
“La gente non userà una tecnologia di cui cui non fida“, afferma Brad Smith, counsel generale della Microsoft, “i governi hanno messo a rischio questa fiducia e i governi devono aiutarci a restaurarla“.
Anche Apple, Yahoo, Facebook, Twitter, AOL e LinkedIn appoggiano Microsoft e Google nel dire che il governo ha certamente il diritto di proteggere i loro cittadini, ma le recenti rivelazioni, fornite dalla fuga di materiale della National Security Agency (N.S.A.), ha dimostrato che “in molti paesi l’equilibrio pende troppo in favore dello stato e poco, invece, dai diritti dell’individuo“.
L’amministrazione Obama ha già iniziato a rivedere le procedure della N.S.A. e i risultati di questa revisione potrebbero essere presentati alla Casa Bianca entro questa settimana.
In merito alla vicenda il Presidente Obama ha dichiarato:”Avendo fatto una revisione e avendo chiamato molta gente ad esaminare quanto fatto – civili, avvocati e altri – proporrò delle restrizioni sulla N.S.A. per iniziare alcune riforme che possano dare agli utenti maggiore fiducia“.