“La marmellata e la Nutella“: una metafora, un video, un coro di applausi. Carlo Gabardini, autore e attore, ha reso dolcemente commestibile il tema dell’omosessualità. Suo è il video che si sta diffondendo viralmente su You Tube, social e media in questi giorni. Ironico, spiritoso, trascinante come lui sa fare, Carlo – in arte Olmo Ghesizzi in Camera Cafè – parla ai giovani usando il loro linguaggio. Non solo humor, ma tanta sensibilità e profondità a condire un video impossibile da non seguire fino alla fine, sorridendo e riflettendo.
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Ai nostri microfoni Carlo racconta perché proprio la marmellata e la Nutella per raccontare l’amore etero od omosessuale; perché adesso, perché lui. Anche Vladimir Luxuria ha apprezzato il video di Carlo e, non accontentandosi della Nutella, dichiara: “Io voglio anche il miele e il burro d’arachidi“.
Carlo non è nuovo ai media nello scendere in campo in prima persona per dire la sua a favore della “causa gay”, che poi “una causa non dovrebbe essere se smettesse di far notizia“, come lui stesso asserisce. Lo scorso 31 ottobre portava la sua firma una lettera in prima pagina su La Repubblica dedicata al giovane suicidatosi a Roma per un’inconfessabile omosessualità. “CARO ragazzo gay, o bisex, o indeciso o boh […] Scusami se ti scrivo, ma io ho bisogno di dirti una cosa: essere gay è bellissimo. Non è una colpa, non è un atteggiamento che uno sceglie, è normale tanto quanto non esserlo“, così esordisce Carlo nella lettera che ha fatto il giro del web. Un triste fatto di cronaca ha reso necessario un appello diretto soprattutto ai più fragili, da chi il suo coming out l’ha vissuto come un momento bellissimo, sereno, felice o, forse, semplicemente normale.
Alla domanda “Affronterai ancora l’argomento, magari in TV?“, Carlo ha risposto che lo farà volentieri, ma teme qualcuno possa accusarlo di speculare sulla sua omosessualità, anche se aggiunge: “Certo, sarebbe come se a Ligabue o Fabio Volo dicessero di speculare sulla loro eterosessualità tutte le volte che parlano delle loro storie d’amore“. Come dargli torto? Ben venga parlarne, soprattutto se il linguaggio adoperato è originale e delicato come una carezza. Ci sono momenti di sano umorismo e la risata di Carlo è contagiosa, come lo è il suo disappunto per quella che talvolta è un’insopportabile reticenza.
“Ci s’innamora di chi ci s’innamora“, Carlo lo ripete a gran voce. Il suo messaggio è segno d’intelligenza assieme a un gesto d’affetto verso l’ignoto ascoltatore. Affetto dimostrato anche per i nostri lettori, riservando a loro una speciale sorpresa a fine intervista (min 11.15 nel video in apertura).
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