La grande bellezza ce l’ha fatta: l’opera di Paolo Sorrentino, presentata lo scorso maggio a Cannes, ha vinto il premio come miglior film agli European Film Awards 2013, che si sono tenuti questa sera a Berlino. Più che di una vittoria, si è trattato di un vero trionfo: per La grande bellezza sono stati premiati anche Sorrentino come miglior regista e Toni Servillo come miglior attore. Per l’interprete campano, si tratta di un bis, avendo già conquistato il premio nel 2008 per le interpretazioni in Gomorra e Il divo. “Se nel nostro paese, invece di investire in complessi industriali, investissimo in cultura, sarebbe molto meglio”: queste le prime parole da vincitore di Servillo.
Ottime premesse quindi per il film che rappresenterà l’Italia ai prossimi Oscar: la pellicola di Sorrentino (assente alla serata in quanto nella giuria del concomitante Marrakech Film Festival) ha battuto la concorrenza de La vita di Adele, di Abdellatif Kechiche, che a Cannes aveva conquistato la Palma d’oro, e che dalla notte di Berlino torna a casa a mani vuote. Una piccola rivincita dunque per La dolce vita del 2000, com’è stata ribattezzata da alcuni critici La grande bellezza, che tra i premi tecnici, vince anche quello per il miglior montaggio, ad opera di Cristiano Travaglioli: quest’ultimo riconoscimento era già stato assegnato ad ottobre, così come quello ad Ennio Morricone per la colonna sonora de La migliore offerta.
Proprio il film di Tornatore, oltre a La vita di Adele, era in lizza per il miglior film, insieme a Blancanieves dello spagnolo Pablo Berger e Oh boy – Un caffè a Berlino dell’esordiente Jan Ole Gerster, che si consola con l’European Discovery – Prix FIPRESCI, riconoscimento alla miglior opera prima, per cui era in lizza anche la nostra Valeria Golino con Miele.
Tra gli altri premiati, la miglior sceneggiatura è quella di Nella casa di Francois Ozon, mentre trionfa a sorpresa come miglior attrice la belga Veerle Beatens, per l’interpretazione della cantante bluegrass Elise in The broken circle breakdown di Felix van Groeningen.
L’apprezzato The act of killing, girato dallo statunitense Joshua Oppenheimer ma di produzione britannico-scandinava, scelto invece come miglior documentario europeo dell’anno.
Grande emozione per la consegna del premio alla carriera a due mostri sacri del cinema europeo e mondiale: Pedro Almodovar e Catherine Deneuve, presentata dal presidente di quest’edizione degli EFA Wim Wenders come “la più bella donna del pianeta”.