I colori del weekend sono verde, rosso e azzurro. No, non è il nuovo Tricolore italiano, ma è la gamma di colori che meglio descrive e sintetizza le giornate di oggi e domani. La politica italiana si prepara a vivere un fine settimana che potrebbe anche cambiare i destini futuri della Legislatura.
Verde. Per i 17 mila militanti del partito che ha come stella polare e simbolo Alberto da Giussano si tratta di una premiere assoluta, la Lega nord, oggi è il giorno delle primarie. Dalle 9 alle 17 si potranno recare in 56 seggi allestiti in 13 Regioni italiane. A contendersi la poltrona occupata oggi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il suo vice, Matteo Salvini, e il Senatùr Umberto Bossi. Quest’ultimo alle prese con inchieste giudiziarie che coinvolgono gran parte del cerchio magico – dal Trota, al secolo Renzo Bossi, alla lady di ferro Rosi Mauro – appare spacciato. La débâcle, con conseguente ritiro di fatto dal palcoscenico della politica, appare scontato. Spetterà a Matteo Salvini raccogliere il testimone per rinverdire quel “celodurismo” che appare molto appannato. I risultati si conosceranno ufficialmente domenica mattina, ma di certo non saranno tanti gli italiani che rinunceranno a qualche minuto di sonno in più per conoscere, live, il responso delle urne padane.
Sicuramente a calamitare maggiore attenzione saranno i due appuntamenti di domani.
Si parte dalle Primarie in casa Pd, con il colore Rosso. Nel corso delle ultime settimane, l’attenzione si è progressivamente spostata dal nome del vincitore – secondo i bene informati Matteo Renzi potrebbe anche avvicinare la soglia del 60%, rispetto al 20-25% di Gianni Cuperlo e al 12-15% di Pippo Civati – al numero dei partecipanti. La macchina organizzativa del Pd è, notoriamente, ben oleata. Ma stavolta potrebbe non bastare. Ben 8.800 i gazebo approntati per raccogliere i voti degli iscritti e non, dalle 8 alle 20. Perché questa volta si tratta di primarie aperte, quindi tutti possono votare non solo gli elettori del Pd, basta che ci si premunisca di 2 euro e si autografi l’Albo dei votanti delle Primarie del Pd. Il padre nobile del partito, Romano Prodi, che aveva annunciato di non essere intenzionato a non votare, proprio ieri ha cambiato idea, promettendo di recarsi alle urne. La soglia fissata per non far gridare al flop è 2 milioni di votanti. Insomma, si vola basso rispetto ai 3 milioni di un anno fa. La volontà è chiara: non dare adito a nessuno di poter affermare che l’eletto segretario democratico sia azzoppato dalla scarsa affluenza. I risultati ufficiosi si dovrebbero conoscere a tarda notte. Quelli ufficiali, lunedì mattina.
Azzurro. Come il colore che dominerà l’auditorium della Conciliazione. Dove domani a partire dalle 14.30, il Cavaliere festeggerà il traguardo della nascita dei primi 1.000 club Forza Silvio. La scelta del giorno non è stata affatto casuale. Si spera con questa iniziativa di oscurare le primarie del Pd e sperare di contribuire ad abbassarne la partecipazione. Altro obiettivo è quello di rinnovare anagraficamente la classe dirigente e politica che dovrà essere pronta ad eventuali elezioni anticipate e, sicuramente, per le già calendarizzate Europee del giugno prossimo.
Una “domenica bestiale” avrebbe cantato Fabio Concato, in attesa di capirne bene i risvolti e le conseguenze che sicuramente incideranno sul Governo.