Che l’urna di estrazione dei gironi per i mondiali di Brasile 2014 stesse per annunciare qualcosa di non troppo positivo lo si è capito chiaro una manciata di secondi dopo le 18. L’Italia, una delle nazionali migliori al mondo, sbattuta nella seconda urna con le cinque africane e le due peggiori sudamericane. Un esito preliminare beffardo, frutto di un sorteggio contestato già in partenza.
Se infatti Uruguay e Costarica han rappresentato naturali dazi da pagare, conseguenze di errori italiani in sede di cammino pre-mondiale (e di auto-esclusione dalla prima fascia), recriminazioni aggiuntive, oggi, provengono dall’accoppiamento con l’Inghilterra. Certo, la formazione di Hodgson non rappresenta una macchina da guerra insormontabile, ma è pur sempre squadra di tradizione, compatta, dello stesso rango italiano. Un pericolo in più, insomma, nel girone di ferro completato dalla doppia anima americana.
Chi sono dunque, nel dettaglio, gli avversari dell’Italia? Rooney, Gerrard, Suarez, Cavani. Ma non solo…
COSTA RICA
E’ la cenerentola del gruppo. Qualificatasi come seconda nell’ambiente Concacaf (dietro gli Usa), la formazione di Jorge Luis Pinto arriva al Mondiale con la serenità di chi può fare solo meglio di quanto ci si attende. Una squadra certamente scorbutica e abituata a certi eccessi climatici (il gruppo C giocherà nella torrida parte nord del Brasile). Al Costa Rica non manca neppure il carattere a giudicare dalle dichiarazioni del proprio ct, ieri, nel post-sorteggio: “Non abbiamo paura, passiamo di sicuro”. Folle ottimismo o dichiarazione di guerra, realmente basata sui fatti, lo dirà il campo. Lì dove un 5-4-1 fintamente abbottonato aspetterà gli avversari, guidato in avanti dall’estroso classe ’92 Joel Campbell, di proprietà dell’Arsenal, ma in prestito ai greci dell’Olympiakos. Il terzino dell’Everton Oviedo (particolarmente temibile con il suo mancino pure in zona offensiva) è l’altra “stella” del gruppo.
URUGUAY
Quarto agli scorsi mondiali, quarto pure nella Confederations Cup di giugno, la celeste è abituata a sfiorare le finali. Non è dunque un caso se per Brasile 2014 è finita fra le teste di serie nonostante l’opaco quinto posto nel girone meridionale del continente americano. Lo spareggio con la Giordania ha rappresentato per gli uomini di Tabarez una vera e propria passeggiata di salute. E del resto con un attacco che conta due fra i più micidiali cannonieri del globo, Suarez e Cavani, sarebbe stato altamente complicato aspettarsi il contrario. Saranno loro le guide di un gruppo appoggiato su un canonico 4-4-2 e su una difesa all’italiana capitanata da Muslera e condita sulle fasce dallo juventino Caceres e dall’interista Pereira. Non tradisce l’italianità nemmeno il centrocampo con il laziale Gonzalez probabile esterno di destra, e l’accoppiata Rios-Perez in mezzo. Possibile chiave di volta (in negativo) l’entità del logoramento di un gruppo dall’età media alta e che gioca insieme da una vita.
INGHILTERRA
Paradossalmente la squadra che più delle altre ha apportato novità e gioventù al suo gruppo. Certo, i leader restano gli stessi di sempre: Rooney (che in nazionale gioca nel vivo della manovra, sulla linea dei trequartisti) e Gerrard. Ma già Lampard pare indirizzato verso qualche difficoltà in più. Dietro di lui cresce infatti, e bene, il giovane Cleverley, in forza al Manchester United e possibile titolare nella rassegna iridata. In porta c’è il rebus Hart: il biondo estremo difensore ha recentemente perso il posto nel City. E alle sue spalle, le possibile alternative, Ruddy e Forster, rappresentano scommesse di ancora troppo complessa interpretazione. Il talento di Townsend (esplosivo nel Totthenam), le verticalizzazioni feroci di Welbeck, i centrimetri di Sturridge, sono le possibili alternative offensive al monopolio annunciato di Wayne Rooney. In difesa, infine, addio a Terry e Ferdinand: il futuro è ormai nelle mani, o per meglio dire nei contrasti, dell’accoppiata Cahill-Jagielka.