Sì, potrei essere di parte: perché a pagina 40 c’è una foto bella di Maurizio tutto intero, che – per chi non lo sapesse – è mio marito.
Per Wired Italia di dicembre abbiamo stampato in 3D un nostro redattore.
È venuto bene.
Quasi meglio dell’originale pic.twitter.com/TlXIxDbXTU
— Wired Italia (@wireditalia) December 4, 2013
Ecco, potrei essere di parte. Ma tant’è: ho la passione per i restyling, in particolare dei prodotti editoriali.
Quindi oggi racconto le cinque cose che mi sono piaciute del nuovo Wired.
1. Non c’è più distinzione tra chi lavora online e chi lavora sulla carta. Sarebbe ora fosse così ovunque.
Tra le novità di @wireditalia: nel colophon scompare la distinzione fra redattori carta e web #giornalismo pic.twitter.com/5riNxSTseu
— gaia berruto (@begaia) December 3, 2013
2. Non era scontato, anche se Federico Ferrazza – il vicedirettore – tra le 36 cose sui siti d’informazione imparate negli ultimi tre anni parla anche dei giornalisti di carta: 36 cose furbissime.
Da stampare a caratteri cubitali sopra le scrivanie di certa gente. pic.twitter.com/11zRJK7hIF
— Gianluca Ferraris (@g_ferraris) December 5, 2013
3. Del sito mi è piaciuta la sezione LOL. Perché – senza prenderci troppo sul serio – online guardiamo tutti cose buffe, e le condividiamo.
4. E mi sono piaciute anche le tette.
Il nuovo @wireditalia punta tutto sull’innovazione effettivamente… pic.twitter.com/k4Up60oMpn
— Andrea Zanchetta (@gonzoandrea) December 5, 2013
Non mi piace si usi il corpo delle donne a sproposito. Ma in questo caso si parla di Real Dolls, di sesso, di tette, appunto.
5. Però non mi è piaciuta la copertina del nuovo numero: davvero serviva usare un bambino per raccontare novità, un nuovo inizio, innovazione, futuro? E, se proprio serviva, non c’era una foto più bella di quel faccione lì?
“Prenderemo posizione, saremo pungolo per l’innovazione”, promette @massimo_russo
#nuovoWired pic.twitter.com/JK4TBz0VF5
— Wired Italia (@wireditalia) December 4, 2013
Ma mi piacciono le promesse. Staremo a vedere.