La scuola calcio italiana lo sappiamo bene, nonostante sia sempre stata criticata per l’approccio “difensivo” alle partite, ha sfornato gli allenatori più vincenti e ricercati di sempre. Sono passati tanti anni da quando Meazza approdò sulla panchina del Besiktas e da li molti allenatori nostrani hanno contribuito a rendere grande il nostro calcio in giro per il mondo, Capello e Trapattoni per citarne due a caso.
Spesso però non ci si ricorda di loro solamente per gli ottimi risultati in campo, ma anche per delle interviste alquanto “bizzarre”, che hanno segnato le loro esperienze internazionali. Bloglive ha provato a stilare una particolare classifica dei siparietti più divertenti:
Al 5° posto troviamo Paolo Di Canio durante la sua breve esperienza al Sunderland. Con un modo di fare tipicamente italico racconta delle avventure notturne in casa biancorossa.
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Al 4° posto Luciano Spalletti, il tecnico ex Roma, intervistato a caldo dopo che la sua squadra (lo Zenit) era stata recuperata nei minuti di recupero dalla Dinamo Mosca, se la prende con un giornalista inerme davanti all’ira del mister.
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Medaglia di bronzo per il Trap nazionale: le sue conferenze stampa sono leggenda, e quella da CT dell’Irlanda passerà alla storia, coniando uno slang tutto suo con il famoso: “No say the cat is in the sac“.
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Argento per Alberto Malesani sulla panchina del Panathinaikos, nulla da dire sul suo messaggio, chiaro e diretto. Lui è un uomo vero, non è un ruffiano.
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Ed infine, sul gradino più alto del podio, medaglia d’oro per colui che ha girato il mondo portando avanti la sua filosofia di calcio, ancora una volta Giovanni Trapattoni, nella sua storica intervista in un tedesco “tutto suo”.
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