I parabeni sono un gruppo di elementi chimici usati in molti cosmetici e farmaci come conservanti, impiegati principalmente per le loro proprietà battericide e funghicide. I principali parabeni che si possono trovare in commercio sono methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben. L’utilizzo di queste molecole è diventato oggetto di discussione, poiché molti sostengono il loro effetto dannoso. Li troviamo dapperttutto: nella stragrande maggioranza dei prodotti cosmetici, dal make-up alla rasatura, passando per gli shampoo, bagnoschiuma, creme idradanti e in prodotti per bambini, in centinaia di farmaci, nei detergenti per la casa e persino negli alimenti come additivi. La polemica è scaturita dal fatto che, i pareri scientifici sulla loro innocuità sono poco definitivi, quindi è legittivo farsi delle domande.
Recentemente è stata pubblicata una nota Ue, in cui la Commissione Europea esprime le sue intenzioni. La Danimarca li ha vietati in tutti i prodotti destinati ai bambini sotto i tre anni, la Francia si sta avviando sulla stessa strada. Alle attuali concentrazioni, alcune sono sicure, ma su altre non si hanno sufficienti informazioni. Per questo la UE è in procinto di vietarle o di ridurre la quantità consentita. Queste riflessioni e le decisioni che ne seguiranno, sono doverose per la tutela della sicurezza dei consumatori. Le novità annunciate, per essere operative, dovranno trovare spazio in una modifica del regolamento europeo sui cosmetici per passare, poi, attraverso un periodo di adeguamento dei produttori.
L’industria cosmetica assicura che i parabeni sono assolutamente sicuri e sostiene che è necessaria un’approfondita ricerca che provi il contrario. Molti studi hanno dimostrato che i parabeni penetrano nella pelle e hanno la capacità di interferire con le nostre ghiandole, sono in grado di simulare l’attività endocrina degli estrogeni, ormoni che hanno un ruolo centrale nello sviluppo, nella crescita e nella progressione del cancro mammario. Questo pericolo è stato ridimensionato dal comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori dell’UE, anche se diversi studi sui rapporti di causa-effetto tra parabeni e cancro al seno, hanno dimostrato coincidenze preoccupanti, come ad esempio concentrazioni di parabeni non indifferenti nei tessuti tumorali delle donne sottoposte alla ricerca, ed un collegamento individuato con l’uso di prodotti cosmetici: le zone dove il cancro viene per lo più diagnosticato sono quelle prossime all’incavo ascellare, area appunto dove si applicano i deodoranti.
Il rischio che si corre maggiormente è quello allergico: “Quasi il 10 per cento di chi viene in un centro allergologico – racconta Caterina Foti, dermatologa all’università di Bari – ha una reazione a cosmetici o profumi. Non sono reazioni violente, spesso una desquamazione del viso o ascellare, e considerato l’uso frequente di questi prodotti sono anche poche“. “I prodotti con parabeni danno più frequentemente allergia su pelle alterata – spiega Antonio Cristaudo, responsabile Dermatologia Allergologica all’Ifo di Roma – perché penetrano più facilmente. Sono quindi da evitare in soggetti con ulcere o dermatite atopica, e questo vale sia per i cosmetici che per i farmaci, che possono indurre sensibilizzazione. In quel caso si devono scegliere confezioni monouso o i cosmetici sterili“.
Vi sono comunque delle alternative ai prodotti con parabeni. La crescente consapevolezza e la richiesta di prodotti cosmetici naturali ha creato una fiorente industria di cosmetici naturali paraben free, anche se a volte possiamo trovare parabeni anche in questi, e la creazione di prodotti fai da te, preparati in casa, grazie ai tutorial in giro per il web. Essere informati e leggere bene la lista degli ingredienti è fondamentale. Dal 1997 è stata introdotta l’obbligatorietà per i produttori di cosmetici di riportare sulla confezione dei prodotti l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ovvero l’elenco degli ingredienti in esso contenuti.
Spesso il consumatore si trova in difficoltà nel decifrare liste di ingredienti, con nomi complicati. Per fortuna sono stati fondati dei siti che aiutano il consumatore nella scelta, che riportano gli ingredienti e il loro grado di dannosità. A tal proposito segnaliamo il Biodizionario e Skin Deep. Un’altra interessante idea, per tenersi informati e acquistare con intelligenza, ce la forniscono le nuove tecnologie. Nello specifico, un’app per il biologico, ICEA Check, che serve per accertare la “naturalità” di prodotti alimentari e cosmetici. Come si usa? Basta inserire il nome degli ingredienti contenuti nel prodotto e verificarne l’affidabilità e la sicurezza tramite i bollini visualizzati, dal verde al rosso.
In attesa di novità sul campo delle normative, non ci resta che seguire piccoli consigli e stare attenti ai nostri acquisti, utilizzando prodotti di qualità e che fanno bene alla nostra pelle.