Si sente parlare spesso di film e fiction su Mafia, Camorra, sugli eroi che hanno perso la vita per lottare contro questi mali che affliggono la nostra società e su coloro che ne sono i principali artefici. Alcuni davvero indimenticabili, altri discutibili e un po’ forzati. I toni sono sempre cupi e drammatici. Altrettanto indimenticabile, però, è stato l’esordio in cabina di regia di Pif che, con il suo La Mafia Uccide Solo D’Estate, ha regalato al pubblico italiano un film diverso, leggero ma allo stesso tempo di denuncia e critica di questa piaga chiamata Mafia.
Il film parla di Arturo, della sua vita, dal concepimento, dalle prime parole, i primi passi, la scuola e il suo amore impossibile per Flora, sua compagna di classe, le sue esperienze lavorative. Da sfondo, la Palermo degli anni bui, del Maxi Processo, di Riina, di Chinnici, Della Chiesa, degli attentati a Falcone e Borsellino, eventi che hanno scandito gli eventi della vita del protagonista Arturo, ma non solo.
Il film è travolgente: ti coinvolge per la sua originalità e freschezza. Il racconto non segue il classico registro dei film di mafia, pieno di momenti ad alta tensione e forte drammaticità, ma alterna sequenze divertenti e ironiche a momenti di forte emozione. Pif utilizza con efficacia e sapienza quel linguaggio e stile che tanto gli ha portato fortuna in questi anni di esperienza televisiva, in particolare con l’esperienza su Mtv con Il Testimone. Si passa dall’esilarante idolatrazione di Giulio Andreotti e i tormenti amorosi di boss mafiosi alle stragi di cui i libri di storia ormai sono colmi, purtroppo. Finale davvero travolgente.
Ottimo anche il cast, che vede spiccare lo stesso Pif, nel ruolo del protagonista Arturo e voce narrante dell’intero film, e Cristiana Capotondi, che interpreta Flora in età adulta. Buone prove anche per Rosario Lisma e Barbara Tabita, che interpretano i genitori di Arturo.
Il film è stato presentato al Torino Film Festival, dove è stato giustamente applaudito e premiato con il Premio del Pubblico.
Va, quindi, elogiato quanto fatto da Pif sia per il nostro cinema, regalando una piccola perla, adatta a qualsiasi palato, ma anche per il servizio pubblico reso, per quello che ha mostrato, con la speranza che la voce di gente così possa essere ascoltata per rimarginare profonde ferite insite nella nostra terra e per spingerci sempre più a lottare contro questo fardello chiamato Mafia.