Il 1 dicembre i media diffondono la notizia della morte dell’attore statunitense Paul Walker, protagonista della saga di successo “Fast and Furious“, deceduto in un tragico incidente d’auto insieme ad un amico. Tanto beffardo il destino riservato all’attore – per il quale una corsa d’auto ha decretato prima il suo successo poi la sua drammatica scomparsa – quanto indegno lo spettacolo a cui si è assistito a poche ore dalla notizie sulle pagine Facebook.
99 le pagine fan “R.I.P Paul Walker” che si contano a un giorno di distanza dalla notizia. Quasi due milioni di fan la più seguita, appena 1 l’ultima pagina a riempire l’elenco. Una riporta come località la Giordania e come descrizione “articoli sportivi”, a dimostrazione di come la fretta e l’intento di cogliere la scia del momento abbia determinato la creazione di questi contenuti, non di certo il cordoglio per l’attore deceduto. Pagine create casualmente e opportunisticamente per speculare sulla “morte del momento”, sul personaggio più discusso della giornata.
Si leggono post che accompagnano uno degli scatti più belli dell’attore con questo messaggio: “1 Like if you love him – 0 like if you ignore“. Come se l’affetto dei fan si misurasse da quanti like vengono messi ad una fotografia che dopo pochi minuti scorrerà in basso nella timeline della pagina per essere dimenticata dopo neanche metà giornata. Anzi peggio: a intervallare i messaggi di “presunto” cordoglio, post con vignette dei Simpson, screenshot di partite calcistiche, fumetti, messaggi ironici, e tanto altro a rendere ancor più sporco l’insulto mascherato che si sta riservando a chi non c’è più.
Questo ciò che pubblica la seconda pagina RIP più seguita
Ma non solo: una guerra di fan si scatena tra le pagine concorrenti, e via con i commenti ai post linkando la pagina x e poi la pagina y, per sottrarsi fan nella speranza di aggiudicarsi la vetta della search di Facebook. Come definire tutto ciò se non sciacallaggio?
Paul Walker è solo l’ultimo caso di una tristemente lunga lista di artisti che hanno popolato le pagine Facebook più da morti che quando in vita. Si chiama “social R.I.P”: l’esplosione di pagine social dedicate a VIP che non ci sono più. James Gandolfini, Lou Reed, sono solo alcuni dei personaggi ricordati tramite il R.I.P su Facebook. In Italia ricordiamo Marco Simoncelli.
Il ricordo dei fan per un personaggio pubblico è lecito. Ciò che desta disappunto è la speculazione sulla morte di qualcuno solo per vantare la pagina facebook più seguita. In tempi in cui l’etica rischia di estinguersi, Facebook rischia di diventare la vera “pornografia”.