Naike Rivelli si confessa davanti alle telecamere di Lucignolo 2.0. Lo fa posando nuda.
Il perchè di questa provocazione? La protesta contro la censura imposta da Instagram su alcuni brevi filmati caricati dalla figlia di Ornella Muti sul social network.
Il servizio, andato in onda l’1 dicembre durante la trasmissione di Italia 1, si apre con Naike, 39 anni e con addosso la permanente fama da figlia di e nulla più, che accoglie gli inviati di Lucignolo spogliandosi e rimanendo in lingerie.
Poco dopo inizia la vera e propria intervista, in cui la Rivelli, seduta su una sedia come mamma Ornella l’ha fatta e con le mani a proteggere le parti intime, illustra i dettagli dell’episodio che ha provocato la sua protesta, mentre sullo sfondo viene proiettata la clip censurata.
Naike nel frattempo trova il tempo per regalare alcune perle pro-nudismo, con un “Anche tu sei nudo sotto il vestito” rivolto all’intervistatore o “L’importante è non farsi problemi”. A non farsi problemi, stando alle sue parole, l’ha indirizzata la mamma, che, pur preoccupandosi delle malelingue con cui deve fare i conti la figlia, la incoraggia ad essere sa stessa e a coltivare, in casa, il gusto del nudo.
Proprio la Muti è protagonista insieme alla figlia del video di Queen of the dancefloor, pezzo dance di bassissima lega prodotto dalla stesa Naike (con il nome d’arte Nayked, perlomeno il gioco di parole funziona).
Accennando ad esperienze (e tendenze) omosessuali, la Rivelli quasi si commuove ripensando al passato e al rapporto problematico avuto in precedenza col proprio corpo. Rapporto che, anche grazie a mamma Ornella, è riuscita a cambiare in meglio, tanto da mostrarsi nuda non appena se ne presenti l’occasione.
In chiusura, Naike, parlando della sua voglia d’innamorarsi, alla domanda “Donna o uomo” risponde “Quel che arriva, arriva.”
Durante il servizio, venivano proiettati in sovrimpressione messaggi inviati dai telespettatori, tendenti all’indignato e al sarcastico. Messaggi che hanno accompagnato gli altri servizi del programma di Italia Uno. Il quale dimostra, non solo grazie all’intervista a Naike Rivelli, di costituire un caposaldo del trash nel panorama televisivo attuale.
Un trash più vicino allo squallore che al comico.