“Abbiamo vinto! La Ferrero ha chiamato la ragazzina di Pavia da cui hanno copiato pubblicità“. Così, con un altro tweet di Red Ronnie, apprendiamo che la vicenda di Giuditta Fiocchi ha preso la piega più dolce. Pochi giorni fa lo stesso conduttore televisivo sollevò un polverone che investì il gruppo dolciario Ferrero, accusato di avere spudoratamente copiato il manifesto per pubblicizzare un suo prodotto dal lavoro che la studentessa pavese di 18 anni aveva svolto per un compito in classe.
Il tema assegnato era quello delle illusioni e la ragazza, che all’epoca stava vivendo una delusione amorosa, racconta di avere realizzato un autoritratto molto particolare partendo da due autoscatti, con “metà faccia dolce e sorpresa, sensazioni che provavo quando lo vedevo, e l’altra metà arrabbiata”, la prima a pastello e la seconda a matita. Un lavoro particolarmente apprezzato e scelto anche come locandina della manifestazione Scienza Under 18- Percorsi tra Scienza e Arte.
Un “eccesso di emotività” che evidentemente non lasciò indifferenti gli agenti pubblicitari dell’azienda piemontese. “A settembre ho visto la pubblicità del Kinder Bueno in metro a Milano – racconta il padre di Giuditta – e un mio amico mi ha telefonato da Roma: aveva visto la stessa pubblicità sull’autobus. L’idea di un volto diviso tra buono e cattivo non è un concetto che ha inventato Giuditta, ma per come è fatta la pubblicità si capisce che è basata sul disegno di mia figlia”. Lo stesso slogan adottato nella campagna pubblicitaria “Buono da diventare cattivi” sembra ricalcare l’emozione di fondo che aveva spinto la ragazza a ideare la sua grafica.
La famiglia Fiocchi non ha pensato di ricorrere a vie legali per chiedere risarcimenti, “ma ci piacerebbe un riconoscimento per nostra figlia che quando ha visto il suo disegno era entusiasta”, aveva aggiunto. Ora sembra che il riconoscimento sia arrivato: l’azienda leader del made in Italy dolciario, pur ribadendo l’originalità dell’idea, riconosce il talento di Giuditta che “verrà coinvolta in un progetto a cui stanno lavorando”, avrebbe assicurato un dirigente con una telefonata fatta al padre, orgoglioso della creatività della figlia. Forse questa notizia potrebbe aiutarla a trovare la sua strada e coltivare i suoi interessi se, come confessa lei, “Ho sempre voluto fare la veterinaria. Ora però ci sto ripensando. Un po’ di talento ce l’ho, potrei iscrivermi all’accademia”.
[Photo credit: repubblica.it]