“A volte ritornano…”. Ebbene sì, due vecchie glorie che incontrano il proprio passato, ma questa volta a parti invertite. Inter-Sampdoria rappresenta una sfida più che emozionante, non solo sotto il profilo della posta in palio, ma specialmente per l’intreccio fra i due allenatori.
Le strade di Mazzarri e Mihajlovic si incontrano in un match che ha tanto da dire. Il tecnico toscano non può certo dimenticare il proprio passato alla Sampdoria che, dopo averlo strappato alla Reggina, gli ha permesso di esprimere il proprio metodo nella maniera migliore, lanciandolo definitivamente nel palcoscenico del grande calcio. Alla riconoscenza di Mazzarri, si aggiunge quella dell’altro tecnico: Sinisa Mihajlovic. Un tifoso nerazzurro non può di certo scordarsi delle sue saette su punizione, e il serbo nutre ancora grande rispetto e passione per la maglia nerazzurra.
Adesso, tuttavia, nessuno dei due tecnici può lasciarsi sopraffare dai ricordi passati e l’obiettivo sarà quello di agguantare quei punti fondamentali e fruttiferi per scalare la classifica. L’Inter è in fase di rivoluzione già da un po’: la stagione iniziata sotto la guida di Mazzarri ha portato nuova verve ad una squadra che la stagione precedente sembrava vagare senza meta in una tundra infernale. Inoltre, l’arrivo del nuovo presidente Thohir, dà spazio a rosee prospettive.
Con una squadra da collaudare ancora del tutto, l’Inter ambisce ad accaparrarsi un posto nell’Europa che conta e che, attraverso una buona organizzazione seguita da grande costanza, potrebbe essere raggiunto (anche considerando la discontinuità che stanno dimostrando Napoli e Fiorentina). Per il conseguimento di tali obiettivi bisognerà innanzitutto battere una Sampdoria carica di motivazioni e forte della grinta che il nuovo tecnico imprime alla squadra.
Infine, cancellare la sfortunata parentesi di Bologna sarà fondamentale per gli uomini di Mazzarri, che cercano di togliersi da un quarto posto ostile agli obiettivi della squadra.
La Sampdoria, dal canto suo, si rimbocca le maniche e parte alla volta di Milano con la mente carica. L‘aria di rivoluzione (sia societaria che tecnica) può essere una carta a favore dei ragazzi di Mihajlovic, obbligati a fare punti per ripudiare e salutare risolutivamente quella parte bassa della classifica che tanto ha spaventato tre anni fa il popolo blucerchiato, adesso coeso e unito più che mai onde evitare di ricadere in quello sciagurato baratro.