Ulisse Di Giacomo è l’uomo del momento, primo dei non eletti in Molise per il Pdl. Un sogno sfumato per “colpa di “Berlusconi”. Si perché Di Giacomo è chiamato a sedersi in un posto particolare, non uno a caso ma quello che Il Cav ha appena lasciato o meglio dovuto lasciare, al Senato della Repubblica.
Di Giacomo è il primo degli ultimi, primo dei non eletti nelle liste del Pdl in Molise non nuovo nella politica romana poiché già senatore dal 2008 al 2013. Di sicuro sa dove sedersi senza sbagliare o perdere tempo. Le prime dichiarazioni che ha fatto sono molto chiare e nette: “Sono sempre stato dell’idea che il governo Letta dovesse continuare e quindi lo sosterrò dall’interno della maggioranza, nel Nuovo Centrodestra, anche perché i toni e la linea di Fi, visti anche in quest’ultimo passaggio, non mi sono piaciuti“. La scelta è dunque quella di appoggiare il governo Letta e diventare un fedele di Alfano.
Candidato alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, il suo manifesto cybernetico recitava: “Per coerenza, sempre dalla stessa parte, sotto la stessa bandiera, con gli stessi ideali. Mi impegno a rappresentare gli uomini e le donne del Molise al Senato della Repubblica, a difendere i loro diritti, come ho sempre fatto finora. Le priorità del nostro programma sono: il lavoro, il sostegno alle famiglie e la eliminazione dell’odiosa tassa dell’imu sulla prima casa. Il voto dato al Popolo della Libertà è un voto utile: non disperdere il tuo consenso“. Coerenza, Berlusconi 2013, “Noi siamo un Popolo che ama la Libertà“, immagini di Berlusconi con le braccia aperte, manifesti “Nato con Berlusconi, cresciuto libero” sono gli elementi che incorniciano il tutto in un video di un minuto circa.
Poi cos’è successo? Forse “vecchi” rancori.
Meno di un anno fa, era il 6 dicembre, Di Giacomo firmava una nota scritta con altri senatori, chiedendo il ritorno di Berlusconi a gran voce per il bene del Partito e del Paese. Poi però Berlusconi, una volta conclusasi la complicata faccenda delle elezioni, aveva deciso di scegliere come seggio di elezione proprio il Molise, “rubando” il posto a Di Giacomo: il gioco delle sedie, è proprio il caso di dirlo. Da qui i primi risentimenti e le prime accuse al Cavaliere: “Ha privato una regione già piccola, depressa e maltrattata di un seggio, mentre ci sono circoscrizioni che eleggono decine di parlamentari, allora non mi arrivò una telefonata di Berlusconi, né di Alfano, nessuno mi ha spiegato perché“. Poi il 4 ottobre vota favorevolmente durante l’audizione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, alla decadenza di Silvio Berlusconi come senatore.
“Ha deciso di rompere con Berlusconi. Si iscriverà al gruppo di Alfano del Nuovo centrodestra“, ha spiegato alla Penelope, la moglie Manuela Petiscia. Certo, la coerenza è un’altra cosa. Ma si sa, non è facile occupare il posto di qualcun altro, soprattutto se quel qualcuno è Silvio Berlusconi. Decaduto.