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Categorie: News Sport

Formula 1: Schumacher designa Vettel suo erede

Published by
Mario Paoletti

“Non vorrei mai essere il compagno di squadra di Sebastian Vettel”, firmato sua maestà Michael Schumacher. Con queste parole rilasciate in un’intervista al canale tematico della Mercedes, il 7 volte campione del Mondo esprime tutta la sua ammirazione per il 26enne di Heppenheim, suo erede designato e uomo forte della Formula 1 di questo decennio.

In effetti la superiorità in questa stagione del pilota della Red Bull è stata impressionante, soprattutto se le sue prestazioni vengono messe a confronto con quelle del suo compagno di squadra Mark Webber: 13 vittorie a 0 per il tedesco, numeri ancora più schiaccianti per l’andamento in qualifica, dove il confronto diretto recita un eloquente 17 a 2 (peraltro in queste ultime 2 occasioni Vettel ha superato il compagno vincendo il Gran Premio). Probabilmente l’unico dato a favore dell’australiano è quello dei sorpassi, ma la risposta è molto semplice: Vettel è abituato a fare corsa solitaria di testa, Webber spesso si è trovato nel traffico.

Ma Schumi non si ferma qui, anzi rincara la dose dichiarando, a chi gli chiede se gli dispiacesse il fatto di rischiare di perdere la montagna di record da lui stabiliti a favore del giovane erede risponde: “Sono molto felice per lui (lasciano trasparire un sorriso che la dice lunga). Se qualcuno deve battere i miei record, vorrei proprio sia Sebastian Vettel”. Una vera e propria incoronazione: in realtà vincere un mondiale piloti rende immortale, vincerne 4 trasforma in mito, ma aggiudicarsene 7 (2 in Benetton e 5 in Ferrari) come fece il campione di Kerpen tramuta il mito in leggenda e “Michelone” sa che la strada è ancora lunga per il giovane aspirante re.

In realtà in termini di record Vettel corre veloce come in pista, merito anche di una vettura nettamente superiore alle altre e di una scuderia che lo ha sempre privilegiato rispetto al compagno di squadra, dotato di meno appeal e carisma del tedesco: più giovane vincitore di un Gran Premio (Monza 2008 a 21 anni e 73 giorni), più giovane vincitore di un Mondiale piloti, nel 2010 a soli 23 anni, e tutta una carriera davanti per agguantare i miti della Formula 1 i cui numeri sembrano dissolversi come una nuvola di fronte allo strapotere della Red Bull di questi anni. Gli interminabili record di Schumi (vittorie, podi, pole position e, soprattutto, i 7 titoli mondiali) iniziano, insomma, a vacillare e lo stesso 44enne di Kerpen sta iniziando a farsene una ragione: nell’esclusivo club dell’olimpo della Formula 1 si potrà, per ora, parlare solo tedesco.

BAHRAIN IN NOTTURNA? – Forse ci siamo. Dopo le contestate edizioni passate del Gran Premio del Bahrain, tormentato da critiche e manifestazioni di dissenso per le continue violazioni dei diritti umani che i manifestanti sostengono di subire nel paese arabo, quest’anno si festeggiano i 10 anni di questo esclusivo Gran Premio che si corre nel deserto e l’organizzazione ha deciso di farsi un regalo: un nuovo impianto di illuminazione che dovrebbe essere pronto all’inizio del 2014 e permettere di correre il Gran Premio in notturna. Fari accesi e motori rombanti, dunque, accompagneranno il suggestivo tramonto arabo.

MALDONADO PILOTA LOTUS NEL 2014 – È di ieri, intanto, l’ufficialità del matrimonio tra Pastor Maldonado e la Lotus: la scuderia di Eric Bouille non solo trova un degno compagno di squadra da affiancare nel 2014 a Romain Grosjean, prima guida designata dopo l’addio di Kimi Raikkonen, destinato ad un ritorno alla Ferrari, ma rifiata anche da un punto di vista economico, visto che il pilota venezuelano si presenterà con le tasche piene dei 35 milioni di euro che l’azienda pubblica petrolifera del suo paese, la PDVSA, gli offre ogni anno per correre e portare nel mondo i colori della sua nazione. Bienvenue Pastor.

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Mario Paoletti