Rifiutarono una coppia gay. Ora due albergatori inglesi dovranno risarcirla. La vicenda risale a 5 anni fa, quando i coniugi Bull, proprietari di un bed and breakfast in Cornovaglia, addussero le loro convinzioni religiose come argomento per rifiutare una stanza a Steven Preddy e Martyn Hall. Successivamente la Corte d’Appello inglese ha emanato il verdetto, confermando il risarcimento di 3600 sterline a favore della coppia gay (già stabilita nel 2011 dalla Bristol Court), come indennizzo per i danni morali subiti.
Nel settembre del 2008 il signor Praddy aveva prenotato una camera matrimoniale per la sera stessa e il proprietario aveva confermato la disponibilità dei posti letto. Fatto sta che la sera stessa la coppia si è presentata e, alla richiesta della camera, si è sentita rispondere che non era possibile pernottare in quanto le stanze matrimoniali erano da sempre riservate alle coppie regolarmente sposate. I proprietari hanno poi consigliato ai due di dormire in stanze singole ma, dopo tale incredibile richiesta, essi se ne sono andati furenti minacciando la denuncia per danni morali.
Ma ai coniugi (le cui spese processuali erano coperte dal Christian Institute), la decisione della Corte d’Appello non era andata giù; da qui la decisione di continuare la disputa presso la Corte Suprema. Ieri il verdetto finale è arrivato e sono state confermate le 3600 Sterline come risarcimento e tutte le scuse addotte dai Bull per avvalorare la loro posizione, sono state ritenute inconsistenti e non attinenti al caso in esame.
I coniugi albergatori si sono detti frustrati e al daily mail hanno dichiarato: “Siamo profondamente delusi e amareggiati dalla sentenza perché io e mio marito siamo solo dei semplici cristiani che credono nell’importanza del matrimonio come unione di un uomo e una donna e questo convincimento non è basato sull’ostilità nei confronti di nessuno. La Gran Bretagna dovrebbe essere un paese di libertà e tolleranza, ma sembra che il credo religioso sia destinato a passare sempre in secondo piano di fronte all’esigenza del “politicamente corretto ad ogni costo”. I due hanno inoltre dichiarato la loro contrarietà verso la sentenza della Corte Suprema, poiché essa sancirebbe il trionfo delle persone omosessuali in qualsiasi situazione e frangente.
“Non abbiamo rimpianti per quello che abbiamo fatto e non ci vergogneremo mai delle nostre convinzioni religiose: un altro schiaffo in faccia ai cristiani”, è l’immediata risposta di Preddy e Hall che replicano alle parole degli albergatori.
Uno degli aspetti che ha colpito molto è l’assurdità di questa vicenda poiché nessuno avrebbe potuto pensare che nel 2013 potessero succedere cose del genere. Possiamo ancora tollerare che due ragazzi vengano cacciati da un albergo solo perché il loro amore non è riconosciuto come “corretto” da una parte delle persone?