L’immagine di Zidane che abbandona il rettangolo di gioco passando di fianco alla Coppa del Mondo rievoca ricordi piacevoli a tutti gli italiani. In quell’istante, un tassello della storia recente del calcio mondiale esce di scena come peggio non poteva.
A distanza di più di sette anni dalla finale di Berlino 2006 arrivano altre scottanti dichiarazioni del direttore di gara argentino, Horacio Elizondo, il quale conferma che la celebre testata di Zidane, causata dagli insulti di Materazzi, fu punita col cartellino rosso perché rivista alla moviola dal quarto uomo tramite i televisori che trasmettevano la partita a bordo campo.
Ecco le dichiarazioni rilasciate al magazine britannico “The Blizzard“:
“Lì per lì non mi ero accorto di aver preso chissà quale decisione“, si riferisce all’espulsione, “l’ho capito solo il giorno dopo attraverso i media“.
Prosegue poi sull’accaduto, “quando ho visto Materazzi a terra ho aspettato che si alzasse, poi ho dovuto fermare il gioco. Non avevo visto nulla, ho chiesto ai miei due assistenti, ma neppure loro avevano idea di cosa fosse successo. Finalmente ho sentito in cuffia la voce di Luis Medina Cantalejo (quarto uomo della partita) che mi diceva di aver visto. ”
Poi la decisione del direttore di gara, “dopo essermi consultato con Cantelejo sono andato a parlare anche con il guardalinee. Volevo che il pubblico pensasse che era stato lui ad aver visto tutto, anche se sapevo che non era vero. Quegli attimi in più mi sono sembrati necessari per far digerire una simile decisione“.
Difficile immedesimarsi nei panni di Elizondo, è chiaro che quella scelta cambiò inevitabilmente la storia del calcio poiché restituì grinta e fiducia agli azzurri che chiusero la partita aggredendo i francesi, già spaesati per la perdita della loro guida, e causò proprio la fine anticipata (anche se per pochi minuti) della carriera di Zidane, che fino ad allora si era contraddistinto per la sua correttezza ed onestà sportiva.
La cosa più strana é che quella scelta, presa nella partita più importante, nel momento più importante, poteva essere sfruttata come un pretesto per cambiare definitivamente regole considerate oggi da molti vecchie e poco meritocratiche, ed invece si insabbiò tutto e si proseguì con errori grossolani ed evidenti, ad oggi in alcuni casi incapaci di essere visti da addirittura 6 addetti (1 arbitro, 2 guardalinee, 2 assistenti di porta ed 1 quarto uomo nella nostra Serie A).
In ogni caso é sempre bello ricordare ciò che successe dopo l’espulsione, i gol ai rigori di Pirlo e Materazzi, l’errore fatale di Trezeguet (anche lui come Zidane ex Juventus), il gol di Fabio Grosso (5 anni prima in C2), che sancì una vittoria che all’inizio dell’avventura tedesca sembrava impossibile da realizzare.
Ed il cielo fu azzurro sopra Berlino.