Altri dati poco incoraggianti provengono dal mondo del lavoro, in particolare dal Mezzogiorno.
La notizia arriva da Page Personnel, azienda internazionale di ricerca e selezione personale, che ha svolto una ricerca per cui ci sono professioni qualificate che al sud Italia guadagnano una somma inferiore rispetto al resto d’Europa. I numeri sono stati presentati a Roma durante l’ultima tappa del ciclo di convegni itinerante Risorse Umane e non Umane.
Le professioni prese in considerazione sono in tutto sette e hanno in comune il fatto di essere qualificate, di essere particolarmente richieste e soprattutto di essere sottopagate.
Un esempio fra tutti è la figura del controller, ovvero colui che ha la responsabilità di vigilare sulle procedure di controllo di gestione di un’azienda, che lavorando nel centro o sud Italia percepisce circa 20-25 mila euro lordi all’anno. Un controller inglese, invece, riesce a raggiungere i 25-35 mila euro annui, mentre con una leggera differenza, il controller francese guadagna tra i 25 mila e i 26 mila euro.
Questi numeri si riferiscono a giovani figure che hanno meno di 18 mesi di esperienza, ma il trend non cambia se prendiamo in considerazioni le figure senior. Anzi la disparità tende ad aumentare: 30-35 mila euro lordi l’anno in sud Italia, 35-42 mila euro in Francia e 39-50 mila euro in Gran Bretagna.
Le altre figure professionali, alle quali purtroppo tocca la stessa sorte, sono il contabile generale, l’amministratore del personale, l’operatore di sportello, l’assistente di direzione, il customer service e il key account Gdo/Gds. Anche tra queste il divario maggiore si registra tra il sud Italia e la Gran Bretagna, e tra i professionisti con molta esperienza.
Fra le nazioni prese a confronto c’è anche la Spagna che secondo i dati sembra affrontare gli stessi problemi italiani. Gli stipendi degli spagnoli, che ricoprono i sette incarichi presi in considerazione, non si differenziano tanto da quelli italiani, ma è comunque un dato da analizzare. Come afferma l’amministratore delegato di Page Personnel, Francesca Gottardi, “in Spagna il cuneo fiscale è più basso che in Italia. Quindi la nostra retribuzione netta è comunque inferiore”.
In un periodo di recessione e in un paese dove il cuneo fiscale è tra i più alti d’Europa non c’è da meravigliarsi se arrivano dati che confermano la crisi economica generale, ma è allarmante se teniamo bene in mente che la ricerca di Page Personnel ha preso in analisi figure professionali, che prima di tutto sono qualificate, e che al momento sono tra le più richieste nel sud Italia.