È avvenuto la scorsa estate il debutto sulla copertina del magazine britannico Pop: da allora il volto della modella Brunette Moffy non è più stato dimenticato nel settore della moda. Perché tanto scalpore? Perché oltre alle perfette misure da top model professionista, la Moffy offre in pieno volto uno squarcio “umano” di bellezza. Affetta da strabismo di Venere, Brunette esibisce nei suoi scatti uno sguardo particolare, reso tale non solo dallo splendido colore dell’iride verde-grigiastra, ma anche dalla divergenza tra i suoi occhi.
E di questa esclusiva si appropria chi di gusto se ne intende, come l’agenzia Storm Model, che già aveva lanciato top model del calibro di Kate Moss o Cindy Crawford. Un contratto esclusivo, i primi scatti, il successo. Un vero e proprio esperimento nel settore della moda e una scommessa per chi ha saggiamente puntato su di lei, confidando nel fatto che i canoni di perfezione propinatici, se stravolti un po’, possono dar vita a veri mix esplosivi.
E quello dello strabismo di Venere in copertina accompagna percorsi già sperimentati, come quello delle modelle curvy, o del diastema, lo spazio tra i due incisivi superiori che è un vero e proprio segno distintivo sexy. Percorsi tesi a valorizzare “difetti” estetici, spesso accompagnati da una dose eccessiva di pregiudizi, ma che se rivalutati, possono dare vita ad una bellezza autentica e nuova.
Perché, citando François de La Rochefoucauld: “Ci sono difetti che, sfruttati bene, brillano più della stessa virtù”. E gli occhi di Brunette Moffy brillano, brillano eccome.