Sacchi su Insigne: “Ha perso la gioia di giocare, è un mestierante”

Parole al vetriolo quelle di Arrigo Sacchi, che stamattina non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione del calcio italiano. “Lorenzo Insigne è uno dei tanti giovani che si stanno perdendo per strada. Ormai è già un mestierante, ha perso la gioia e la voglia di giocare. Troppi soldi.”
Il tecnico di Fusignano, intervistato durante l’evento Betclic, intitolato “#AskArrigo” in suo onore, ha analizzato la situazione dei giovani calciatori in Italia.

Per quanto riguarda il classe ’91 di Napoli, Sacchi ha voluto utilizzarlo come esempio per far capire quanto un grande giro di soldi stia portando via la passione e il divertimento a diversi giocatori dal grande potenziale. All’incalzante domanda dell’intervistatore sulle possibili responsabilità di Benitez su questo calo del giocatore, Sacchi ha risposto con un “no” secco. Ha poi continuato: “Secondo me Benitez è un grande allenatore, fa divertire, le sue squadre scendono in campo e divertono. Fa bel gioco, è un perfezionista come me.

Sacchi ha risposto alle domande di 10 blogger e ad alcuni tweet inviati da casa via twitter.
Le parole dell’ex tecnico del Milan hanno riguardato il giovane attaccante azzurro, ma anche Mario Balotelli, che è stato descritto da Sacchi come un “Giocatore straordinario, ma con controindicazioni”. Infatti secondo il mister “Se giochi con il fuoco ti puoi bruciare, e il Milan negli ultimi anni ha voluto rischiare molto. Forse per scelta economica, non certo per scelta tattica, dato che ci sono giocatori che potrebbero essere più determinanti e con meno “rischi”.”

Il tecnico ha infatti affermato che non sono i singoli a determinare la partita, se una squadra non va. “Ho sentito dire da più parti che agli scorsi europei siamo usciti dalla competizione per l’assenza di Cassano. Non è così, il singolo non è al centro di tutto. Rooney è uscito con l’Inghilterra, Ribery con la Francia, Ronaldo con il suo Portogallo. Eppure sono giocatori fortissimi. Il singolo può risolvere la partita che non riesci a sbloccare, ma se non c’è gioco, non può essere determinante.”

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