Le Srl, società a responsabilità limitata, sono molto diffuse in tutta Italia. Le Società a “un euro”, nate dopo le riforme Monti del 2012, prevedono agevolazioni per i giovani, poi ampliate ai soci di tutte le età. Queste Srl a capitale ridotto si sono diffuse in tutto lo “stivale”, soprattutto perché in questo modo si possono abbattere i costi iniziali. Soprattutto si evita il passaggio dal notaio, che portava via ai nuovi investitori migliaia e migliaia di euro.
Queste società sono anche dette a “un euro”, in quanto 1 euro è il minimo capitale investibile in un’azienda.
Una recente ricerca ci fa capire in che modo i cittadini si sono relazionati con le imprese introdotte dal governo “tecnico”. Il 20% delle nuove srl costituite tra settembre 2012 e settembre 2013 è di tipo semplificato, si tratta di un totale di 83.238 Srls. Il 65% delle imprese semplificate sono state create da ragazzi e giovani, comunque sotto i 35 anni.
Anche il rapporto delle donne con le Srl è cambiato: il 23% delle imprese semplificate ha a capo una donna, mentre poco più del 5% delle Srl sono state aperte da extracomunitari.
Le società semplificate hanno spopolato al sud (oltre 7000 nuove aziende), ma si è riscontrato un piccolo flop al nord con “solo” 4000 srl semplificate. In particolare, le regioni italiane in cui il progetto è stato più apprezzato sono Lazio e Campania.
La finalità del governo Monti era quella di incentivare la nascita di nuove imprese, superando le “barriere” della burocrazia, che da sempre caratterizzano il nostro paese e lo danneggiano sotto molti punti di vista.
L’obiettivo iniziale sembra raggiunto, anche se si è ancora distanti dall’obbiettivo “totale” prefissato.