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Categorie: Cultura News Televisione

Il Morandini 2014 apre le porte alle serie televisive

Published by
Erika Barutello

È in atto una piccola grande rivoluzione in casa Zanichelli: “Il Morandini” cambia nome. La nuova edizione 2014 accanto al sottotitolo “Dizionario dei film” aggiunge “e delle serie televisive”. Un bel passo avanti che sancisce un traguardo importante per le serie tv lasciando intravedere una maggiore considerazione nei loro confronti per qualità e influenza sul pubblico.

Sfogliando il volume si potranno trovare informazioni e approfondimenti su 250 titoli scelti tra i più seguiti o quelli realizzati meglio, dagli storici “Happy Days”, “A-Team” e “Dallas” fino a “X-Files”, “Alias” e “Desperate Housewives”, perché, come spiegano i curatori Laura, Luisa e Morando Morandini, “se fino a poco tempo fa non era possibile ignorare il fenomeno, è indubbio che ora ha assunto dimensioni di interesse e di qualità tali, da rendere indispensabile un maggiore approfondimento“.

C’è un’altra grande sorpresa per tutti gli amanti delle fiction, proprio lì, sotto i loro occhi. La copertina del dizionario è interamente dedicata al protagonista di una delle serie tv italiane più apprezzate degli ultimi anni: Luca Zingaretti alias Il Commissario Montalbano, che da quattordici anni affascina un pubblico sempre più vasto in ogni parte del mondo, nato nel 1994 dalla penna dello scrittore siciliano Andrea Camilleri.

È lo stesso Zingaretti a dirsi molto soddisfatto per la decisione presa dai curatori delle oltre duemila pagine: “Finalmente anche in Italia abbiamo riconosciuto il valore artistico dei film per la televisione, colmando quel divario che, in un Paese culturalmente conservatore come il nostro, separava il cinema, mezzo di espressione più colto, dalla tv, considerata irrimediabilmente popolare”.

Certo, la produzione italiana è ancora lontana dai risultati della fiction americana per qualità e capacità di sperimentazione ma è indubbio che il suo peso va via via crescendo offrendo la possibilità di sperimentare nuovi linguaggi artistici. “Le serie sono diventate, da anni, un vivacissimo laboratorio. E’ lì, in film-tv come ‘Breaking Bad’ che si sperimentano sceneggiature, montaggi, regie che il cinema usa solo dopo. In Italia, poi, abbiamo una serie, quella del Commissario Montalbano che è stata celebrata in tutto il mondo. Basterebbe questo a giustificare maggiore attenzione per i lavori televisivi”, continua entusiasta Zingaretti.

L’attore auspica anche un rapporto sempre più stretto di comunicazione e scambio reciproco di idee tra il cinema e la televisione per creare prodotti televisivi di qualità mettendo da parte “lo snobismo che affligge il nostro cinema oggi”. Il piccolo schermo ha un disperato bisogno di registi, sceneggiatori, montatori cinematografici che abbiano il coraggio di proporre storie e personaggi che non abbiano nulla da invidiare al cinema. Speriamo che qualcuno si faccia avanti.

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Erika Barutello