Regista, produttore, documentarista, attore cinematografico, Martin Scorsese ha fatto propria l’arte del cinema, l’arte del ‘900 che ha stravolto il pubblico appassionato d’arte di tutto il mondo. Vincitore di numerosi premi, tra cui, l’Oscar alla miglior regia nel 2007 per ‘The departade-il bene e il male’ e nel 2012 per ‘Hugo Cabret’, la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1976 per ‘Taxi driver‘, il Leone d’Oro alla carriera al Festival del cinema di Venezia nel 1995 per ‘Clockers’.
Il suo genio e la sua caparbietà lo hanno spinto a portare avanti un progetto davvero ammirevole già dal 1990, “The film foundation”, attraverso il quale è possibile recuperare film quasi in via di declino. Un’opera di tutela quella di Scorsese verso un patrimonio per lui e per i cinefili prezioso. Questo ha permesso al regista, non solo di salvare delle pellicole in pericolo, ma di scoprirne di nuove. Finora sono 560 i film recuperati. Salvare un film significa aggiungere ogni volta un pezzo di puzzle alla storia del cinema, e trovarne qualcuno mai preso in considerazione vuol dire comunicare novità in campo cinematografico e aumentare l’interesse e l’audience.
Scorsese crede molto nel suo progetto, e quest’anno per il suo compleanno ha stilato e commentato i suoi film horror preferiti: ovvero quelle pellicole che lo hanno impressionato di più. Tra i titoli ritroviamo “L’esorcista”, “Psycho”,“Shining”, “Gli invasati”, “La casa sulla scogliera”. “L’horror oggi non fa più paura”, ecco cosa afferma il regista italoamericano, secondo cui i veri film horror sono quelli prodotti entro gli anni ottanta, non considera assolutamente le nuove pellicole perché secondo lui hanno perso quello che davvero li rendeva da paura: le case infestate, i demoni. Oggi si bada ad altro, ad impressionare più che a creare suspense, e questo, secondo Scorsese – che in “Shutter Island” si cimenta nella realizzazione di atmosfere inquietanti – è un gran difetto.
Amante del cinema classico, Scorsese, analizza l’horror, e lo fa in chiave tradizionale: la storia del cinema horror ha bisogno di nuovi stimoli, o meglio, è necessario che si crei qualcosa sulle basi di ciò che è stato davvero celebre, perché il futuro ha sempre alle spalle un passato incombente da cui non può distaccarsi, e se tenta di farlo il risultato sarà fallimentare. Non che i film horror attuali siano scadenti, ma hanno perso la credibilità di un tempo, quella suspense esasperata, che li rendeva unici nel loro genere.