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Categorie: News Politica

Nel Pdl è scissione. Intanto rinasce Forza Italia

Published by
Daria D'Acquisto

Il Pdl si spacca. “Non aderiamo a Forza Italia, pronti nuovi gruppi”. Così Angelino Alfano annuncia la rottura, oramai inevitabile.
Il vicepremier annuncia la nascita di un nuovo centrodestra. Renato Schifani si dimette da capogruppo del partito al Senato. Fitto si schiera con Berlusconi Roberto Formigoni fa già i conti con i numeri alle Camere: “Siamo 37 al Senato e 23 alla Camera“.

Nella serata di ieri la riunione dei governativi e l’annuncio direttamente da Angelino Alfano, a conclusione della convulsa giornata di trattative tra falchi e colombe del Pdl. Nonostante tutto Alfano ribadisce la sua vicinanza a Berlusconi: “Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno”.

Subito dopo le parole del vicepremier, arriva l’annuncio di Schifani: “Dopo aver preso atto della costituzione del nuovo gruppo al Senato, nato da una costola del Pdl, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da presidente del gruppo del Popolo della Libertà a Palazzo Madama”. I falchi e i mediatori avrebbero voluto affrontare la questione solo in un secondo momento, dopo il Consiglio nazionale e Berlusconi su questo punto non ha voluto fare passi indietro.

Ora lo scontro si farà con numeri alla mano poiché Alfano può contare sull’apporto di Renato Schifani e la convinzione è che oltre ai 31 che già ora apporranno la firma, ne arriveranno altri cinque o sei già la settimana prossima. Durante la trasmissione Otto e mezzo su La7, Formigoni ha dichiarato: “Non c’è scissione perché il partito non c’è più”. E ha poi aggiunto: “La proposta dei ministri era stata accolta da Berlusconi, ma poi è stata bocciata dai falchi”.

Nello stesso giorno della fine del Pdl, Berlusconi tiene a battesimo Forza Italia, che si ricostituisce per dare un futuro più definito al centrodestra berlusconiano . L’ala governativa, dopo diversi tentativi di mediazione con i falchi, i “fedelissimi” del Cavaliere, ha deciso di non partecipare al Consiglio Nazionale.

Il vero punto di rottura è stato, in realtà, sul governo quando i sostenitori di Alfano hanno chiesto che la tenuta dell’esecutivo fosse separata dalla decadenza e venisse confermata dai lealisti. Proposta inaccettabile per Berlusconi che ha chiesto ad Alfano di non prestarsi al gioco del Pd nel caso di una sua decadenza da senatore il 27 novembre. Un impegno che l’ex delfino non ha voluto assumere, rilanciando l’intesa di governo e annunciando i nuovi gruppi del centrodestra.

Il discorso di Berlusconi era atteso per capire le prossime scelte, anche sulla questione Cancellieri, ma il Cavalieri, quasi a minimizzare la portata di quanto accaduto nel Pdl ha dato solo alcune indicazioni ai suoi: “Questo gruppo anche se adesso apparirà come un sostegno alla sinistra dovrà necessariamente far parte della coalizione dei moderati. Dobbiamo comportarci con loro come adesso facciamo con Lega e Fratelli d’Italia
Un’altra delle ipotesi, le elezioni anticipate. Sicuramente tutto si giocherà sulla Legge di Stabilità e sulle date stabilite rispetto al voto di decadenza di Berlusconi.

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Daria D'Acquisto