Un vero e proprio tesoro. Nelle cantine, in soffitta o nello sgabuzzino della propria abitazione ci sono elettrodomestici che non vengono più utilizzati, da anni. Ma se riciclati, possono rappresentare una fonte di guadagno.
I dati sono impressionanti, si parla di otto elettrodomestici in disuso per ogni famiglia, ossia tonnellate su tonnellate di materiali che potrebbero essere avviati al riciclo e costituire un nuovo bene per il pianeta. Per stimare un valore anche solo approssimativo di questi oggetti basta pensare che recuperando un frigorifero si ottiene un gran numero di materiali riutilizzabili tra cui ferro, plastica, metalli preziosi (per esempio il rame) e acciaio. Eppure molte famiglie italiane tengono a conservare tutto: si stima siano 200 milioni le attrezzature elettriche per la casa lasciate a marcire in qualche angolo, ossia un quinto degli elettrodomestici totali posseduti da ogni nucleo familiare.
Al primo posto ci sono i condizionatori d’aria portatili, seguiti a ruota da boiler e, riducendo le dimensioni, dalle pianole. Per rendere noto a tutti il tesoro che è più vicino ad ognuno di noi, ECODOM solo l’anno scorso ha riciclato più di 60mila tonnellate di materie prime provenienti da elettrodomestici abbandonati, un’enormità rispetto a quello che ogni singolo italiano fa in un anno, salvando solo 4kg di RAEE, ossia rifiuti industriali pericolosi se non smaltiti correttamente.
Ed è proprio con 4kg di rifiuti speciali riciclati ogni anno pro capite che l’Italia si colloca al sedicesimo posto della classifica europea in quest’ambito. Eppure, entro il 2019 ognuno di noi dovrà riciclare correttamente almeno 12 kg di materiale speciale ogni anno. Invece che lasciarli in cantina o accatastarli in discariche abusive ognuno di noi dovrebbe richiedere al venditore da cui compra un nuovo elettrodomestico il ritiro e il corretto smaltimento di quello usato, è un dovere di chi acquista richiederlo e di chi vende assicurarlo in maniera lecita.