A San Siro va in scena una delle sfide tra Nazionali più sentite di tutto il mondo: Italia-Germania. E, al di là di quella che è la rivalità, la gara regala novanta minuti di puro spettacolo. I tedeschi, freschi di nuova uniforme, stanno recentemente vivendo un boom calcistico e quest’anno hanno gestito il monopolio del calcio europeo (da ricordare è infatti la finale di Champions tra Bayern e Dortmund). Gli azzurri sono un gruppo unito e forte, ma la loro vera peculiarità è l’imprevedibilità che hanno spesso dimostrato.
Amichevole anche tra i due tecnici, Joachim Löw e Cesare Prandelli, più costanti e esperti a livello europeo: il tedesco è un vero e proprio veterano della nazionale in quanto ne ricopre il ruolo di ct dal 2004. La nazione dei panzer e dei crauti è cresciuta, sotto il profilo calcistico, con il passare degli anni, sfornando talenti del calibro di Gotze, Reus, Ozil e molti altri. Löw decide pertanto di dare spazio a praticamente tutti, optando per un 4-4-2 quasi “spagnolo”. L’origine iberica di questo modulo è dovuta al ruolo di “falsos nueves” che ricoprono Schurrle e Gotze, rispettivamente ala e trequartista. Il lusso di tenere in panchina giocatori come Ozil, Reus ed i gemelli Bender permette veramente di capire quanto sia forte questa Germania.
Prandelli gioca a specchio e utilizza lo stesso modulo, con Osvaldo e Balotelli nella linea offensiva e Pirlo in cabina di regia insieme a Montolivo. Retroguardia bianconera con Bonucci, Barzagli e Buffon, mentre l’ex Genoa Criscito e Abate occupano le fasce. Esterni (in questo caso più mezzale) Motta e Marchisio.
La prima frazione di gara è piuttosto combattuta, con una fitta presenza di botta e risposta tra le due nazionali. Parte meglio l’Italia, esprime un buon gioco. Nonostante il bel momento azzurro, sono i tedeschi a passare in vantaggio con un gol sull’asse Bayern-Dortmund: Kroos trova Hummels che batte Buffon e sigla l’1-0. L’Italia è un po’ scossa, ma ci prova e non demorde. Tuttavia, gli uomini di Prandelli sentono molto il colpo e la Germania prende il sopravvento, capovolgendo l’inizio del match. Invertitesi le parti, l’Italia si fa più cinica e trova un’ottima triangolazione tutta difensiva tra Bonucci e Abate. Quest’ultimo, con un sinistro chirurgico, batte Neuer e ristabilisce la parità.
Durante la seconda frazione l’Italia fa sentire che è viva e costruisce trame di gioco interessanti, ma non è brillantissima e quel poco che crea lo spreca. Anche la Germania, tuttavia, si rifiuta di firmare per il pareggio e si fa viva dalle parti di Bonucci e Barzagli. Una rissa nel finale tra Thiago Motta e Kroos rappresenta probabilmente il neo di questo spettacolo che si è rivelato grande, nonostante l’increscioso episodio dei fischi durante l’inno della squadra ospite.