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Categorie: Cronaca News

La Terra dei fuochi diventa una serata a tema in discoteca

Published by
Domenico Cacciapuoti

Non si placano le polemiche sulla serata dedicata alla Terra dei fuochi in una nota discoteca di Napoli. Sabato scorso il Privat 1 ha proposto una serata a tema: con la Terra dei fuochi si balla in discoteca, un improbabile mix di movida notturna ed impegno nel sociale. L’atmosfera da mobilitazione cittadina è stata creata ad arte: locandine in tema biocidio, propaganda attraverso i maggiori social network e classici slogan d’occasione. A conclusione, un coro ha intonato la canzone Terra mia. Peccato che l’evento non fosse una manifestazione di piazza, ma una serata in discoteca, in un luogo del divertimento senza impegno. Potrebbe, però sembrare un’opera di sensibilizzazione con l’affluenza di circa 2mila persone, se non fosse per i fiumi di alcol e la musica martellante.

Una volta che si è diffusa on line la notizia dell’evento, ci sono state forti reazioni di comitati e di semplici cittadini, che hanno accusato di speculazione gli organizzatori, anche sui social network. Questi hanno risposto alle critiche, affermando che “la serata era stata organizzata come contributo all’opera di sensibilizzazione dei comitati e di don Maurizio Patriciello”. Ma a chi chiedesse se parte dell’incasso venisse devoluto a comitati o organizzazioni, non veniva data risposta. Così, per allontanare definitivamente le accuse sulle reali finalità della serata, lunedì i moko’s shaker, ideatori dell’evento, hanno pubblicato le ricevute dei bonifici effettuati in favore di alcuni comitati ambientali. Caso risolto, quindi.

Ormai è evidente che da tabù il problema della Terra dei fuochi sia diventato il mezzo preferito dai media per assicurarsi alti indici di ascolto. Ma che alcune delle stesse vittime di questo biocido possano pensare di speculare, arricchirsi ed ottenere notorietà su questa tragedia, è inaccettabile. Lo si vede dalla reazione forte e decisa dei cittadini che hanno riversato il proprio sdegno sui social network. Not in my back yard, non nella mia terra.

Published by
Domenico Cacciapuoti