Una buona notizia per i fumatori di sigarette elettroniche. Con il decreto Istruzione, convertito in legge, potranno ritornare a fumare tranquillamente le loro e-cig nei luoghi pubblici. Un emendamento di Giancarlo Galan, presidente della commissione Cultura, ha infatti eliminato il divieto introdotto nel decreto IVA-Lavoro.
“L’emendamento voleva correggere una situazione venutasi a creare con il decreto di luglio che era eccessivamente restrittivo e per esempio proibiva di fatto la pubblicità persino sulle vetrine dei negozi che vendono le sigarette elettroniche”, queste le parole di Galan che, con questa modifica, ha voluto correggere un eccesso di proibizione, che coinvolgeva soprattutto la pubblicità.
Secondo Galan le norme erano troppo restrittive, forse anche più di quelle per il tabacco, e limitavano fortemente una possibilità di fare impresa. A questo proposito il deputato del Pdl ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “ho recepito l’appello proveniente da una nuova filiera produttiva, per altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso e forse poco approfondito” – e ha ritenuto opportuno – “non affossare un nuovo modo di fare impresa con una regolamentazione ostruzionistica”, rivendicando il suo orientamento politico liberale.
L’emendamento 4.25, che è quello che cancella il divieto, è stato approvato dai deputati lo scorso 23 ottobre e cancella l’ultima parte del comma 10-bis dell’articolo 51 della Legge Sirchia (introdotto proprio con il decreto IVA-Lavoro). Con tale legge erano state applicate alle sigarette elettroniche le stesse norme previste per i tabacchi. Grazie al decreto Istruzione, al quale va ad aggiungersi l’emendamento Galan, sarà possibile fumare le sigarette elettroniche nei bar, uffici, ristoranti e mezzi pubblici, ad eccezione delle scuole, come previsto dal decreto stesso.