«Ne avevo molte ma giocavo con gli accessori, non con lei; mi annoiava. Ho comprato delle miniature a Tokyo e ho creato una scena con Barbie suicida nella vasca da bagno. Poi ho realizzato altri set in cui la donna-angelo per eccellenza uccide e sodomizza Ken, è autolesionista e psicopatica: una matta vera. Ora sto concludendo le foto Hystoria nelle quali ricreo con Barbie i quadri del passato. Sto lavorando sulla Zattera della Medusa di Géricault, ma per la ricostruzione ci vuole tempo», ha detto la fotografa canadese Mariel Clayton.
Il mito Barbie ha una storia che trova le sue origini e il top del suo successo nel passato e negli inizi della sua “carriera”. Con il passare del tempo, la bella bionda occhi azzurri, fisico perfetto e vestiti meravigliosi per ogni occasione, ha ottenuto sempre più successo, soprattutto con la realizzazione di esemplari su misura, perfetti ma anche imperfetti, adatti a ogni singolo evento.
La bellezza della Barbie non stanca, anzi, stupisce sempre di più. L’idea, infatti, di dare un nuovo “volto” e “ruolo” alla Barbie perfetta e unica alla quale siamo sempre stati abituati, è venuta a fotografi, designer e creativi che hanno rappresentato la bambola nelle maniere più strane possibili: nuda, mentre uccide o distrugge casa, cattiva, sporca, violenta, vendicativa, ironica e spietata.
La fotografa ha poi continuato: «Le mie foto piacciono o disgustano: non nascono per inquietare ma per divertire»
Altri sono stati i “trasformatori” di Barbie: Dina Goldstein ne In The Dollhouse con un Ken dichiarato ufficialmente gay; Béatrice de Guignè invece ha descritto gli “eterni fidanzati” nella loro giornata da sposi perfetti, con tanto di matrimonio annesso. Obi Nwokedi li ha immortalati anche con costumi matrimoniali nigeriani.
A Berlino, addirittura, esiste un museo interamente dedicato a lei, il Barbie Dream House. Greenpeace la odia, perchè i suoi packaging distruggono ettari di foreste.
A Natale, Barbie parteciperà anche al Dynamo Camp per sostenere gli ideali e i suoi principi: il tutto sarà destinato alla struttura che aiuta i bambini affetti da gravi patologie, grazie ad un albero addobbato con 400 bambole donate attraverso la rete e raccolte dal fiorentino Flo Concept Store, mentre la cooperativa T-Riciclo ha recuperato le vecchie bambole vestendole con abiti riciclati, messe poi in vendita online sull’omonimo sito.
Come dimenticare Nickolay Lamm? L’ha riprodotta come una 19enne media, bella, piacente, anche affascinante, ma non vera.
La bellezza è immortale? Dorian Gray può insegnarci qualcosa. Per adesso, Barbie cambia solo look, aspetto e a volte anche personalità, ma rimane, e rimarrà per sempre, la bambola più amata del mondo.