E’ attraverso l’arte che in Egitto si rende manifesta la ribellione contro la guerra civile: numerose vittime e innumerevoli crimini si sono verificati nelle città egiziane di Alessandria, Il Cairo e Luxor.
L’arte di cui pocanzi si parlava è la street art, ovvero “arte di strada”: i muri delle città egiziane hanno presentato immagini e disegni che lasciano trapelare la difficile situazione e il male che incombe in quei luoghi. La guerra, protagonista da sempre nella storia dell’umanità, non ha portato mai nulla di buono, ha solo stimolato l’uomo verso un istinto di sopravvivenza sempre maggiore per andare avanti e alcuni di loro hanno trovato la forza di ribellarsi.
L’arte di strada si fa mediatrice di un messaggio importante, attraverso il quale bisogna riflettere senza lasciare niente al caso. Gli artisti più influenti hanno dimostrato coraggio e determinazione in questo e la loro speranza è quella che le loro immagini vengano lette secondo una prospettiva positiva di cambiamento.
I disegni sui muri rappresentano mitragliatrici dalle quali partono colombe (simbolo di pace), anzichè proiettili; o ancora smiles (simbolo di speranza e gioia); oppure città ben costruite e non distrutte (simbolo di unità e serenità).
Queste icone alludono a una condizione di vita migliore, forse ideale. Non è facile raggiungere l’obiettivo, ma l’intento è chiaro, e sarebbe anche meno massacrante provare a vivere secondo i valori della concordia e dell’uniformità.
Quello che è fondamentale da comprendere è il modo in cui si cerca di comunicare qualcosa e la forza di dare voce a questioni intrinseche di grossa portata, ed è geniale considerare che gli artisti facciano della loro arte la loro stessa vita, la trasportino dalla tela ad un muro e poi la trasformino in sapere comune.