Samuel Eto’o torna a segnare in Champions League e lo fa con una doppietta importante, decisiva per il proseguo del cammino del Chelsea nel prestigioso torneo europeo.
Certo entrambe le reti non avevano un alto coefficiente di difficoltà, ma ciò che realmente contava per l’attaccante camerunense era sbloccarsi e scacciare le critiche che fino ad ora lo avevano accompagnato in questo ritorno ai Blues.
Inutile negarlo, l’avventura in Russia ha si arricchito il portafoglio di Eto’o, ma ne ha anche intaccato la brillantezza come anche Josè Mourinho, il più grande artefice del suo ritorno in Inghilterra, aveva dichiarato un mese fa:”Quando uno dei migliori va all’Anzhi di certo la pressione cala e cosi anche le motivazioni. Adesso ha bisogno di giocare in maniera più statica, da vero numero 9. Bisogna adattarsi alla sua potenzialità attuale e alla sua età perché non ha più la velocità di prima. All’Inter giocava largo e veniva dentro, era molto veloce, ora non credo possa più giocare in quella maniera“.
Ma il rapporto tra il tecnico portoghese e Samuel è un rapporto speciale, intenso, come raramente capita di vedere nel frenetico calcio moderno. Un rapporto di lunga data, nato con una forte antipatia di Eto’o nei confronti dello Special One, tanto che pare che l’attaccante avesse dichiarato che avrebbe preferito vender noccioline nel suo villaggio piuttosto che essere allenato da lui.
Prima l’odio quindi, poi la grande amicizia che scoppia improvvisa ed inaspettata ai tempi dell’Inter quando il camerunense diventa l’uomo chiave dei successi nerazzurri, capace persino di adattarsi ad una posizione sul campo insolita rispetto a quella da prima punta che ne aveva caratterizzato la carriera.
La parte successiva del racconto è nota a tutti: Eto’o straordinario protagonista di uno storico triplete conquistato grazie al lavoro tattico e psicologico di Mourinho, con il quale diventa grande amico.
Poi le strade inevitabilmente si dividono, il tecnico vola a Madrid, piazza per eccellenza in antitesi con Eto’o, mentre l’attaccante ormai 30 enne sceglie di dar una svolta economica alla sua carriera andando a svernare in Russia.
La crisi dell’Ahnzi tuttavia costringe la Pantera Nera a mettersi alla ricerca di un nuovo team ed il pensiero torna subito ai due grandi amori di Samuel: l’Inter e Josè.
La voglia di tornare ad essere allenato dal tecnico portoghese è troppo superiore a qualsiasi altra motivazione e l’approdo al Chelsea appare scontato, anche a causa degli 8 milioni a stagione che il patron Abramovich è in grado di garantire.
Il resto è storia recente, con l’ultimo capitolo scritto ieri sera: dubbi, scetticismo, doppietta scaccia critiche e Chelsea con un piede agli ottavi di finale di Champions League.
Mourinho l’ha voluto per questo, per l’esperienza ed il carisma del camerunense, attaccante che si porta dietro un discreto bagaglio carico di reti con i 346 goal segnati in carriera. Roba da far impallidire qualsiasi altro attaccante.
Non si illudano i tifosi dei Blues, il vero Eto’o, capace di incantare tutti con goal e sgroppate non lo rivedranno più ma siamo sicuri che in questa stagione l’impatto del camerunense sarà comunque decisivo, come in ogni squadra in cui Samuel è stato protagonista. D’altra parte non si diventa a caso il giocatore di calcio più pagato di sempre.
Rimane quindi la curiosità: il rapporto nato dal fantastico duo Mourinho-Eto’o scriverà un’altra pagina di storia? Le premesse, seppur diverse sembrano esserci, staremo a vedere..