Matilde Hochkofler è una scrittrice nata a Verona che vive a Roma e da anni si occupa di cinema italiano. Si è dedicata principalmente alle biografie di alcuni grandi attori italiani come Massimo Troisi (Massimo Troisi. Comico per Amore del 1996) e Marcello Mastroianni (Marcello Mastroianni. Il gioco del Cinema del 2001). Oggi la Hochkofler torna a parlarci della vita dei grandi artisti del cinema italiano del passato e lo fa con un volume sulla grande Anna Magnani.
Si intitola Anna Magnani. La Biografia il volume dedicato all’attrice italiana morta da quarant’anni, ma rimasta nel cuore di tutti. La storia della vita della Magnani non era mai stata raccontata interamente, forse per l’abitudine dell’attrice di parlare di sé attraverso la sua arte e le sue interviste per la stampa. Alla realizzazione del libro edito dalla Bompiani ha partecipato anche il figlio Luca (architetto di 71 anni) che ha narrato alla Hochkofler la sua vita complicata e il rapporto con la madre.
Anna Magnani appare una donna molto fragile, ansiosa, dal temperamento difficile. Il suo rapporto con gli uomini e con l’amore fu sempre pessimo. Forse fu proprio il suo carattere tormentato a non farle avere mai una vita sentimentale stabile. Le andò male con il regista Goffredo Alessandrini (l’uomo che sposò prima dello scoppio della Grande Guerra), con Massimo Serato (il padre di Luca), con Roberto Rossellini (che fuggì di casa per andarsene da Ingrid Bergman). I rapporti si ruppero presto anche con Anthony Francios, conosciuto sul set di Selvaggio è il Vento e con Marlon Brando con il quale probabilmente condivise solo un bacio (forse forzato).
Anna Magnani metteva tutta se stessa nel suo lavoro, nei suoi personaggi. Anche la sua integrità morale era grande, infatti, come racconta Luca nel libro, «non ha mai discusso di cose meschine, era sempre una regina». La Hochkofler, dunque, ci mostra una Anna Magnani desiderosa d’amore, ma anche una donna che metteva quello stesso grande amore in tutto ciò per cui si impegnava.
Lo stesso parere ha suo figlio, che con la madre ha spesso avuto un rapporto contrastato, e confessa: «Quando è morta è venuto fuori il profondo legame che ci univa. Ho provato rabbia per tutto quello che non avevo dato, per tutto quello che potevo dire e non avevo detto. L’ho sempre esclusa dalla mia confidenza perché mi sentivo in una situazione di sudditanza, mi sembrava che la sua attenzione nei miei confronti fosse un’intrusione nella mia vita. Invece era solo il grande amore che aveva per me. Mi capita ogni tanto di sentire qualcuna delle sue sfuriate, come avvenissero in questo momento».
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