Lisbeth Salander, la hacker punk nata dalla penna dello scrittore svedese Stieg Larsson è tornata in un “formato” del tutto nuovo. Il 30 ottobre è uscito nelle librerie e nelle fumetterie Uomini che odiano le donne, versione a fumetti del celebre romanzo noir di Larsson, primo capitolo della fortunata trilogia Millennium, tradotta in più di trenta paesi i cui romanzi hanno totalizzato oltre 8.000 copie vendute solo in Europa.
I protagonisti sono Mikael Blomkvist, giornalista accusato di diffamazione, e Lisbeth Salander, giovane punk e genio del computer, dal passato misterioso, costellato di abbandoni e violenza. I due sono apparentemente diversissimi, ma il destino li farà incontrare ed avvicinare sempre di più quando si ritroveranno ad indagare su un crimine avvenuto quarant’anni prima che cela estremismi politici e che lentamente rivela la parte più violenta dell’animo maschile.
Al successo dei tre libri – Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava col fuoco e La regina dei castelli di carta – sono seguiti ben due adattamenti cinematografici ed una serie televisiva prodotta in Svezia nel 2010 e trasmessa in Italia l’anno successivo suscitando un rinnovato interesse per la saga. I film, come i libri, hanno riscontrato una notevole fortuna. Con i primi adattamenti si è giocato in casa, le tre pellicole dirette da Niels Arden Oplev per il primo capitolo e da Daniel Alfredson per il secondo e il terzo, hanno avuto il merito di far conoscere al mondo gli attori svedesi Michael Nyqvist e soprattutto Noomi Rapace, la quale ha poi recitato sotto l’ala di registi come Ridley Scott (Prometheus) e Brian De Palma (Passion). Anche Hollywood ha voluto cavalcare il successo della trilogia di Larsson con il film del 2011 Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo) diretto da David Fincher con Daniel Craig e Rooney Mara nel ruolo dei due protagonisti.
Evidentemente i libri e i film non sono bastati e l’uscita del fumetto sembra rispondere alle esigenze di una schiera di fans che non vuole rassegnarsi alla fine della saga dopo la prematura – e per alcuni misteriosa – morte dello scrittore svedese. Si potrebbe parlare di “accanimento terapeutico”, ma in realtà l’idea di un possibile seguito della saga era presente nella mente di Larsson ed è tornata a galla anche dopo la sua scomparsa grazie al ritrovamento, da parte della sua compagna, di duecento pagine scritte dall’autore, il quale aveva desiderato che il suo Millennium fosse molto più che una trilogia. La vicenda dell’eredità artistica di Larsson è stata catapultata nelle aule dei tribunali e non ha per ora trovato un epilogo, perciò, se senza il suo creatore la saga non può trovare un seguito, ma può continuare a vivere, ricreandosi e trasformandosi, attraverso le infinite possibilità dell’arte e dei suoi strumenti.
Il graphic novel, edito in Italia da Rizzoli Lizard è opera del francese Sylvain Runberg (Compagni d’appartamento) e dello spagnolo Josè Homs (Blade), sceneggiatore e disegnatore della Marvel che hanno ridato vita al romanzo di Larsson con uno stile che, secondo La Stampa, ricorda quello di Frank Miller.
L’immagine dell’introversa protagonista Lisbeth, con i suoi piercing, i capelli rasati e la giacca di pelle è rimasta intatta nelle tavole a colori dei due fumettisti che hanno ben ricreato le atmosfere cupe e “nordiche” del romanzo.
Con un titolo che incuriosisce ed un personaggio femminile intrigante e lontano dai canoni letterari, tenero e violento allo stesso tempo, Uomini che odiano le donne è una storia dalle tinte fosche, un giallo che rapisce e che scava nelle pieghe più torbide della psiche umana e che riporta a galla antichi crimini e riapre una delle più profonde ferite della storia del secolo scorso.