Il leone si è svegliato e l’eco del ruggito si è sentito forte e nitido durante la sfida galattica contro il Real Madrid.
E’stato infatti un colpo di testa di Fernando Llorente a permettere alla Juventus di agguantare un prezioso pareggio, che lascia aperte, ed anzi aumenta, le possibilità di qualificazione dei bianconeri agli ottavi di finale di Champions League.
A poche settimane di distanza l’attaccante basco passa quindi dall’esser definito oggetto misterioso della campagna acquisti juventina ad essere considerato una preziosa pedina per gli schemi offensivi del tecnico Antonio Conte, che sempre più spesso lo schiera titolare, al fianco di Carlitos Tevez.
Le prestazioni di Llorente sono, a detta di tutti gli addetti ai lavori, in crescita esponenziale come testimoniano le due reti in due partite contro il Real Madrid, vittima illustre del re leone capace infatti di segnare ben 7 volte in carriera ai blancos. Carlo Ancelotti sarà quindi contento di non incontrare più sulla propria strada Fernando, incubo delle merengues, forse proprio per quelle sue origini basche che spingono il gigante di Pamplona a dare il meglio di sè ogni volta che incontra il Real, squadra politicamente in antitesi con la cultura d’origine dell’attaccante.
L’arrivo in Italia non era stato dei più semplici, complice anche il lungo periodo di semi-inattività patito all’ Athletic Bilbao.
I carichi di lavoro di Conte, il fisico statuario e l’ambientamento iniziale ai ritmi del calcio italiano avevano fatto il resto con i media pronti a sbranare Llorente, etichettandolo come nuovo bidone della campagna acquisti bianconera.
Non mancavano anche i tifosi più pessimisti, timorosi di rivivere le sofferenze del passato con i fantasmi di Bendtner e Anelka ad aleggiare nelle loro menti ma Llorente è tutta un’altra cosa e lo sta ampiamente dimostrando.
Già contro il Genoa, senza andare in rete, Fernando era stato uno dei migliori con il solo Perin, superlativo, a negargli la gioia del goal davanti al pubblico di casa.
Gli infortuni di Vucinic e Quagliarella sono stati paradossalmente una manna per lo spagnolo, che ha così avuto modo di giocare con più continuità cogliendo a pieno l’opportunità di scalare le gerarchie di Antonio Conte, un tecnico che ha sempre creduto in lui.
Llorente rappresenta infatti un importante variante tattica per gli schemi offensivi del tecnico bianconero che dispone finalmente in rosa di un ariete capace di finalizzare l’importante mole di gioco che la Juve produce in ogni partita.
Altro aspetto da non sottovalutare sono gli spazi che la presenza di Llorente apre a Carlitos Tevez, libero di venirsi a prendere il pallone dove gli pare e piace senza sentirsi addosso i tacchetti dei difensori avversari e di concludere con più libertà verso la porta avversaria come testimoniano le reti siglate nelle ultime partite di campionato.
Ieri, nelle interviste post partita, Fernando ha dichiarato:”Sono al 60%. Posso dare di più, prendendo fiducia. E’ passato poco tempo da quando sono qui, posso crescere. I compagni mi stanno conoscendo, ogni volta che giochiamo miglioreremo.”
Insomma una giusta iniezione di fiducia ma anche la consapevolezza che la strada per ritornare lo straordinario cannoniere che Llorente fu sotto la guida del “loco” Marcelo Bielsa, con 118 reti in 333 presenze, è ancora lunga.
I tifosi della Juve possono guardare al futuro in Champions ed in campionato con rinnovata speranza. Mister Conte ha ritrovato un’importante freccia nel suo arco:Fernando Llorente si è svegliato ed ha tutta intenzione di ruggire ancora, magari a partire da domenica sera allo Juventus Stadium. Napoli avvisato, il leone non è sazio di prede illustri e ricomincia la caccia..