Paolo Cannavaro: la destituzione di un capitano

La riconoscenza nel calcio è forse la merce più rara che esista, e spesso anche i calciatori più importanti devono fare i conti con le critiche di chi dimentica in un batter d’occhio tutte le cose positive fatte in precedenza solo per qualche errore che magari, commesso da qualcun altro, non farebbe tanto rumore. A volte tocca anche ai capitani, da sempre uomini guida di una squadra, essere messi in discussione, in una dinamica che rientra comunque nella normalità del calcio. Ma nel caso di Paolo Cannavaro si è arrivati a volerne destituire il ruolo di simbolo della squadra, con numerosi tifosi da anni in prima fila a chiederne la cessione, supportati anche da una parte della stampa sportiva. In questa situazione i dirigenti Napoli e il tecnico Benitez, che a parole considerano il giocatore un elemento importante della rosa, non sembrano più di tanto interessati a salvaguardarlo.

Il contratto è sempre uno dei più bassi della squadra (Rolando, nei sei mesi a Napoli, ha guadagnato più di lui) e nelle gerarchie del reparto difensivo sembra ormai essere la quarta o quinta scelta. Nelle sue dichiarazioni non traspare inquietudine o preoccupazione, solo una certa amarezza per le critiche continue, ma le poche apparizioni in campo hanno dimostrato che Cannavaro ha accusato il colpo; il difensore roccioso delle scorse stagioni ha lasciato spazio a un giocatore insicuro e poco convinto.

La situazione ha sicuramente influito sul morale del capitano, tanto che negli ultimi giorni le voci che lo vogliono lontano da Napoli hanno iniziato a girare ancora. Questa volta però c’è un particolare in più che avvalora l’ipotesi di una possibile cessione: una clausola del suo contratto prevede il dimezzamento dell’ingaggio nel caso in cui, nella penultima stagione (quella di quest’anno, visto che l’accordo scade nel 2015), il giocatore non arrivasse a collezionare almeno la metà delle presenze da titolare

Già ad agosto infatti si parlava di un suo inserimento in una trattativa con l’Inter, dove Mazzarri lo avrebbe accolto a braccia aperte, ma poi non se ne fece più nulla. Gennaio questa volta potrebbe davvero essere il mese dell’addio, che data la situazione sarebbe probabilmente la soluzione migliore per tutti.

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