Risplendono più che mai gli astri della cucina italiana. Resi noti questa mattina a Milano, presso Palazzo Giureconsulti, i nomi degli chef che potranno fregiarsi del prestigioso riconoscimento assegnato dalla Guida Michelin 2014 ai ristoranti d’Italia. La legenda è chiara: se la cucina è ottima una stella, se è degna di una deviazione al vostro itinerario 2 stelle e se invece vale il viaggio, allora 3 stelle.
Il nuovo curatore della guida, Sergio Lovrinovich, non ha voluto mostrarsi in pubblico, per coerenza con l’anonimato che contraddistingue le visite dei critici. Noto invece il terno più goloso dell’anno: 8 ristoranti tre stelle, 40 due stelle e 281 una stella. Tra i primi della classe, sette conferme e una new entry: Niko Romito del ristorante Reale di Castel di Sangro in provincia dell’Aquila, il primo abruzzese a ottenere questo riconoscimento.
Con 329 indirizzi stellati, l’Italia resta sempre il paese più ambito dai gourmand di tutto il mondo, dopo la Francia. Ampia scelta in Lombardia, che conferma il suo primato con 57 ristoranti premiati, quindi in Piemonte, secondo con 38 e in Campania con 33.
E se i fornelli di casa sono il regno delle signore, l’alta cucina è per star con toque blanche e pantaloni. Anche quest’anno le quote rosa sono ridotte al minimo, al top solo pochissime ce la fanno. Un po’ come in televisione, lo chef -cioè il capo- è maschio, per la cucina casalinga vanno benissimo i volti femminili, decisamente più rassicuranti e meno competitivi.